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Elezioni comunali 2016

Intervista ad Antonio Cammarota: "Ecco perchè mi candido oltre i partiti"

Il candidato sindaco delle liste "La Nostra Libertà" e "Cammarota Sindaco" illustra a Salernotoday i punti salienti del suo programma elettorale e lanciando stoccate agli avversari

Dopo l'apertura della campagna elettorale in una gramitissima sala del Grand Hotel, alla presenza di oltre mille persone, il candidato sindaco Antonio Cammarota, sostenuto dalle liste La Nostra Libertà e Cammarota Sindaco, illustra a Salernotoday i punti salienti del suo programma in vista delle elezioni amministrative di giugno.

Avvocato Cammarota, come nasce la sua candidatura a sindaco di Salerno?

“Da un progetto antico, coltivato in dieci anni di partecipazione, di confronti con i vertici apicali delle categorie produttive e nelle istituzioni, e per un grandissimo amore per la mia terra e per la mia gente”.

Un breve bilancio degli ultimi cinque anni da consigliere di opposizione. Di cosa è più orgoglioso?

“Di aver sempre affrontato i problemi concreti della città di Salerno, senza mai tradire il consenso e gli ideali. Abbiamo proposto il condono edilizio, la clausola sociale, il marchio luci d’artista, le modifiche al puc, un piano organico per il commercio, la difesa della centrale del latte, e tante altre cose”.

C’è chi la accusa di essere stato spesso troppo “soft” verso la Giunta De Luca. Come risponde?

“L’opposizione non si fa con i no ma offrendo una proposta alternativa o migliorativa, altrimenti è solo figlia del pregiudizio, della faida tra partiti, che praticano il trasformismo e l’opportunismo, e che non interessano più alla gente. La verità è che siamo in campo, in completa autonomia, quindi, nessun compromesso”.

Negli ultimi mesi si è parlato di contatti tra lei e l’area centrista. Come mai non ha aderito ad altri progetti civici o politici?

“Il partito dei salernitani, del popolo e della libertà, sarebbe stata una bella realtà, invece c’è  solo una lista di parcheggio al servizio del potere e dei trasformisti di turno. Conservo però con Cobellis un ottimo rapporto, umano, personale, politico”.

Lei è ancora un uomo di centrodestra? Ma il centrodestra esiste ancora a Salerno?

“Il centro destra vero è popolo e libertà, altro è solo opportunismo, compromesso, potere. Io sono stato il piu votato della storia del centrodestra salernitano, e senza mai aver gestito un centesimo di moneta pubblica, senza aver mai messo il piatto a tavola per incarichi fiduciari di natura politica. Vivo del mio lavoro e suono un uomo libero. Altri non possono dirlo”.

Partiamo dal programma: l’emergenza a Salerno, come in tante altre realtà soprattutto del Sud, è il lavoro. In che modo si può tornare a creare occupazione?

“Il merito è una semina che impone la trasparenza delle regole e pari opportunità per tutti, l’esatto opposto della città del potere. Clausola sociale, chi viene a far moneta a Salerno deve restituire lavoro ai giovani. E quindi eventi, turismo, ma soprattutto assessorato al lavoro e ai fondi europei, perché non c’è”.

Le imprese storiche della zona industriale stanno chiudendo o delocalizzando. Come se lo spiega?

“L’industria è fondamentale per il lavoro perché lo garantisce nelle generazioni in quanto produce qui, a differenza dei centri commerciali che, oltre a distruggere il nostro piccolo e medio commercio, vendono beni prodotti altrove e quindi potranno sempre andar via. Dobbiamo favorire gli insediamenti industriali con vincolo decennale e clausola sociale, e puntare sulla cantieristica navale perché il nostro destino è il mare”.

Non se la passa meglio il mondo del commercio. Le Luci d’Artista non bastano?

“Le Luci favoriscono solo una parte della città e del commercio ma non Salerno, va creato il marchio del commercio salernitano con promozioni e iniziative mirate di concerto con i commercianti in una consulta permanente con l’assessore, che non c’è”.

A proposito, lei che opinione ha delle luminarie tanto care a De Luca?

“L’evento va organizzato con il marchio che io ho proposto nel 2012, un marchio per la nostra terra in mano pubblica con il coinvolgimento delle categorie private della produzione per fare sistema e favorire il nostro artigianato, il nostro commercio, il lavoro dei nostri giovani, come avviene con Eurochocolate e Arena di Verona”.

Altro capitolo scottante sono le tasse comunali. Si possono ridurre? E in che modo?

“Facendo moneta in altro modo, come con le diecimila pratiche di condono edilizio che il Comune non può smaltire ai nostri giovani professionisti pagati su percentuale della sanzione recuperata, ovvero attreando moneta come con i grandi eventi, io ho proposto Fuochi d’Artista, la Regata Storica San Matteo, Salerno in Fiore”

La sicurezza è un altro fenomeno molto sentito dai cittadini. A Salerno gli episodi di microcriminalità aumentano. Cosa si può fare?

“Mille telecamere in rete ben segnalate, senza grandi costi sarà l’occhio della questura che sia di prevenzione e di repressione”

Capitolo “Grandi opere”: Crescent, Piazza della Libertà, Cittadella Giudiziaria, ancora tutto fermo…………

“Vanno completate subito, ma bisogna ricucire l’anima di questa città, perché c’è una frattura sociale tra la città del potere e quella dei cittadini, tra le grandi inaugurazioni e i problemi di tutti i giorni, bisogna ritrovare coesione sociale con la partecipazione, la trasparenza delle regole, le proposte concrete”.

Frazioni collinari: molti cittadini continuano a non sentirsi parte integrante del capoluogo. Degrado e prefabbricati in amianto sono ancora lì….

“Il mio impegno per le terrazze di Salerno è antico e lo sanno tutti. Apertura del Parco Urbano del Montestella, agriturismo e lavoro, e quindi spazi sociali, e sicurezza, con una caserma dei carabinieri in uno degli stabili confiscati ai camorristi”

Fonderie Pisano, si possono delocalizzare?

“E’ noto il mio impegno istituzionale, nel 2014 la mia commissione provinciale indicò Cupa Siglia perché lì andava il termovalorizzatore che non si è più fatto. Tutti vogliono la delocalizzazione, innanzitutto i Pisano. Dunque, la responsabilità è solo di chi decide e non lo ha fatto, ovvero il Comune di Salerno”

Veniamo alla campagna elettorale: in che modo la svolgerà?

“Raccontando dieci anni di assoluta fedeltà alla volontà popolare, alla lealtà nel mandato ricevuto, e la nostra idea di città, che abbiamo rappresentato nei tre capitoli del progetto Salerno”

Il suo primo provvedimento di giunta?

“Marchio luci d’artista e clausola sociale. Bisogna fare lavoro per i nostri giovani. E quindi trasparenza delle regole, chiare e uguali per tutti”.

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