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Elezioni comunali 2016

Intervista a Dante Santoro: "Salerno vuole qualcosa di nuovo, punto al ballottaggio"

Il giovane candidato sindaco è affiancato nella corsa verso Palazzo di Città da tre liste civiche (Vince Salerno, Giovani Salernitani, Salerno in movimento) composte prevalentamente da ragazzi e professionisti

Punta ad arrivare al ballottaggio, forte di un consenso che, con il passare dei giorni, continua ad aumentare soprattutto tra i giovani studenti, professionisti e rappresentanti del mondo del lavoro. Dante Santoro (il più votato alle primarie cittadine del M5S, che ha abbandonato diversi mesi fa) è in piena campagna elettorale per portare una ventata di freschezza e di rinnovamento al Comune di Salerno. Il giovane salernitano sarà affiancato da tre liste civiche (Vince Salerno, Giovani Salernitani, Salerno in movimento).

Dopo lo scontro interno al MS5 lei ha deciso, nonostante tutto, di candidarsi a sindaco di Salerno. Perché?

“Perchè la gente mi aveva chiesto di essere candidato sindaco il 15 novembre del 2015, quando all'election day del Movimento 5 Stelle risultai il più votato su 57 candidabili. Da allora ho raccolto la sfida ed ho iniziato a lavorare per dare ai salernitani un'idea nuova di città e la prepotenza di escludermi dalla lista del Movimento non era un buon motivo per sottrarmi all'impegno preso con la gente”.

La strada, come sa, è tutta in salita: candidati e liste aumentano. Come se lo spiega?

“Tanti candidati sindaco, molti appartenenti alle stesse formazioni politiche, dimostrano che la vecchia politica si perde in faide per il controllo del potere e dimentica i problemi veri della gente. Per noi è solo un motivo in più per portare avanti la nostra proposta politica, perchè siamo l'unica vera alternativa alla vecchia politica in città”

La preoccupa questo scenario?

“Non sono preoccupato, anche perchè penso che il voto del 5 giugno spazzerà via tante candidature che non rappresentano gli interessi veri della gente nè hanno contenuti veri per Salerno”

Lei si presenterà ai salernitani con tre liste civiche. Da chi sono composte e che risultato si aspetta?

“Le tre liste sono composte da tanta gente nuova, giovani e anime belle della società civile salernitana. Noi non siamo scesi in campo per partecipare ma per vincere, puntiamo al ballottaggio”.

Veniamo al programma: l’emergenza a Salerno, come in tante altre realtà soprattutto del Sud, è il lavoro. In che modo si può tornare a creare occupazione?

“Il rilancio di Salerno e la rinascita economica della città passa per la valorizzazione del territorio, le vere grandi opere le ereditiamo dalla natura e dalla storia, bastano nuove idee e nuove iniziative per creare lavoro. Ad esempio abbiamo presentato il progetto "Grande Lungomare Salernitano" convinti che il fronte mare debba essere fonte primaria di ricchezza per la città, così come dovranno diventare volano economico della città la Scuola Medica Salernitana, il Museo dello Sbarco e la creazione di una filiera dell'artigianato salernitano per produrre le Luci d'Artista a Salerno ed esportarle”.

Le imprese storiche della zona industriale stanno chiudendo o delocalizzando. Di chi è la colpa?

“Salerno ha tasse comunali insostenibili che hanno contribuito alla grave crisi della zona industriale della città. Ad esempio abbiamo la tassa sui rifiuti più alta d'Italia e tutto ciò è dovuto ai gravi sprechi di chi amministra il Comune di Salerno che di conseguenza è diventato nemico di chi vuole investire in città sottoponendolo ad un insostenibile salasso economico. Noi proponiamo una No Tax area per chi investe a Salerno creando aziende nel campo della tecnologia e dell'innovazione, garantendo l'assunzione di forza lavoro salernitana”.

Non se la passa meglio il mondo del commercio. Le Luci d’Artista non bastano?

“Luci d'Artista è un'occasione persa, bisogna creare una produzione locale di luci facendo una filiera dell'artigianato made in Salerno. Saremo noi ad affittare e vendere le luci di Salerno ovunque creando lavoro per i salernitani. Dopo dieci anni l'inettitudine nel gestire la mobilità ha fatto diventare l'evento un problema per alcuni commercianti di Salerno, noi prevediamo anche un'equa distribuzione delle attrazioni e dei percorsi luci nella zona orientale e nei rioni della città così da evitare la concentrazione di traffico tutta nella zona del centro”.

Altro capitolo scottante sono le tasse comunali. Si possono ridurre?

“Come primo punto delle nostre 10 priorità per la svolta giusta abbiamo proprio previsto un piano di tagli agli sprechi con conseguente riduzione delle aliquote su tasse e imposte comunali. Si può fare, basti pensare che questa amministrazione negli ultimi 5 anni ha speso più di 30 milioni di euro alle voci di bilancio riguardanti Teatro Verdi e manifestazioni comunali...”

Capitolo “Grandi opere”: Crescent, Piazza della Libertà, Cittadella Giudiziaria, ancora tutto in alto mare…

“Le incompiute sono il simbolo di una politica megalomane che ha perso l'ordine delle priorità che veramente interessano ai cittadini. Serve un ritorno alla normalità con una politica fatta da gente comune che stia davvero a contatto con la realtà di tutti i giorni”.

Su cosa sta puntando per convincere i salernitani a sostenerla? Iniziative in programma?

“Stiamo dicendo le nostre idee per Salerno, facendo capire cosa vogliamo fare e che idea di città abbiamo. Parliamo di proposte concrete e soluzioni pratiche ai problemi gravi che soffriamo in città, per questo penso tanti cittadini ci s tanno seguendo e dando attestati di stima”.

Il capoluogo è davvero pronto ad avere un sindaco giovane come lei?

“Salerno ha l'esigenza di qualcosa di nuovo, il vento di cambiamento si respira in città ...”

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