Elezioni politiche 2013, Bocchino: "Ci aspettiamo un grande risultato a Salerno"

"In provincia di Salerno noi ci aspettiamo un ottimo risultato: Abbiamo sicuramente uno spazio tra gli elettori alternativi alla sinistra che non possono ovviamente riconoscersi nell'alleanza tra Pdl e Lega" così il vicepresidente nazionale di Futuro e Libertà Italo Bocchino nel corso del suo itnervento a Salerno per la presentazione dei candidati al Parlamento. All'iniziativa hanno partecipato anche Luigi Muro (coordinatore regionale) e Antonio Cammarota (commissario provinciale di Salerno) entrambi candidati alle Camere.

"Riteniamo - ha aggiunto Bocchino - che ci sia un grande spazio per chi ha lavorato sul territorio, noi lo abbiamo fatto e per questo ci aspettiamo un grande risultato". Tra le candidature del territorio salernitano spicca appunto quella del commissario provinciale Antonio Cammarota: "Abbiamo privilegiato - ha aggiunto Bocchino - chi ha la rete sul territorio perché si tratta di un'elezione molto importante e riconoscendo l'ottimo lavoro che ha svolto finora. Mi dispiace per la reazione di Michele Sarno - ha aggiunto il vicepresidente di Fli - al quale era stato offerto di candidarsi ma che ha rifiutato perché non voleva stare alle spalle del coordinatore provinciale Cammarota in lista".

Bocchino ha quindi affondato il colpo contro gli ex alleati del Pdl e della Lega Nord (Fli corre alla Camera con una propria lista a sostegno di Mario Monti mentre al Senato è federato appunto con Scelta Civica): "E' incomprensibile come gli elettori meridionali possano votare una coalizione dove, alla fine, avrebbe i voti determinanti la Lega Nord il cui slogan elettorale è Prima il Nord, quindi a danno del Mezzogiorno. Chi vota il Pdl dà metà del suo voto anche alla Lega". Il vicepresidente nazionale di Fli ha quindi tracciato la rotta per il Mezzogiorno: "Il Sud ha bisogno di meno assistenzialismo e di più opportunità, di meno egoismo da parte di chi governa per conto del Nord e di più altruismo. Dobbiamo dare un'opportunità vera ai giovani e alle donne del Sud per poter lavorare e questo si fa sviluppando le risorse naturali di questo territorio ed investendo nelle infrastrutture".

Bocchino ha quindi definito "a livello nazionale il Pdl come un partito finito. E' come una piramide al contrario dove il vertice regge la base e che quindi non può stare a lungo in piedi". Secondo Bocchino, "tutti i partiti di centro-destra si fondano su tre principi sacri: nazione, legalità e merito. Nel Pdl la parola nazione non esiste, sulla legalità non mi esprimo neanche e sul merito basta dire che se si preferisce la Minetti a Colletti allora si capisce che non è il merito il loro parametri di giudizio. Il Pdl, inoltre, si è piegata alla logica ricattatoria della Lega che aspira ad una macro Padania". Sul Pd, invece, Bocchino ha dichiarato: "si tratta di un partito schiacciato a sinistra con Vendola che non permetterà mai a Bersani di governare, qualora vincesse. Hanno un programma elettorale che non funziona. L'unica alternativa è votare noi".

Italo Bocchino ha inoltre commentato le parole di Silvio Berlusconi, ex alleato del Pdl, relativamente alla dittatura fascista: "Berlusconi è un uomo di spettacolo, di televisione, suonava sulle navi, cantava, poi si occupava di come doveva stare la gente dietro le telecamere. L'approfondimento storico non appartiene alla sua cultura e lo si evince anche dalla sua ultima dichiarazione". Bocchino ha concluso: "Quando un sistema politico arriva ad un orrore come le leggi razziali, non può più essere giudicato per nessun altro atto. E' la stessa cosa di una persona che ha ucciso ma che è stata anche un grande filantropo. Per l'opinione pubblica, quella persona resterà sempre un omicida".