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Elezioni Politiche 2013 Vallo della Lucania

Elezioni 2013, c'è chi dice no al voto: Pugliese farà un viaggio in autostop

E' di Vallo della Lucania e da lì il 23 febbraio partirà per fare un giro dell'Italia. La data non è casuale: il giorno dopo "in Italia si vota per eleggere primo ministro, ministri e minestroni"

Un viaggio in autostop in giro per il BelPaese invece di andare a votare. Si parte da Vallo della Lucania, nel Parco nazionale del Cilento, il 23 febbraio, alla vigilia delle elezioni Politiche che eleggeranno il nuovo governo italiano. L'originale protesta è venuta in mente a Felice Pugliese che racconterà la sua avventura sulla pagina Facebook "Oz e il cammino verso Oz".

IL VIAGGIO PROTESTA. "Vado verso nord [anche se la scienza ci ha insegnato che il nord è sopra di noi, quindi verso il cielo]. È il primo viaggio di Oz, che ho pensato di fare da solo, per comprendere più a fondo la psicantropia dell'umana gente. Non ho scelto ancora definitivamente le 6 tappe ma ne ho un’idea. In fondo non si è mai certi di ciò che accadrà realmente, nel mentre. La data di partenza invece è ancora fissata al 23 febbraio, il giorno prima del voto (sapete bene che in Italia si vota per eleggere primo ministro, ministri e minestroni).

Io non voterò, e non ho voglia di protesta, di scioperi della fame, di rivoluzioni, che il popolo non ha nessuna intenzione di fare, per ora. La mia scelta è solo più divertente, ma non più comoda di altre. È un viaggio di curiosità, di sacrificio, fatto di incontri, nuove conoscenze e scambi di stimoli, per provocare la mia e la vostra creatività", si legge sulla pagina.

LE TAPPE. Le prime due soste le farò a Napoli e poi Roma, dove proverò a indicare, insieme alla data e l'ora, un luogo di incontro (un posto, un locale, un club). In questi giorni terrò a mente come l'Unità d'Italia ha diviso ancor di più il nostro paese, con la morte e la deportazione di tanta gente.

Proseguo verso Perugia, che è tanto che voglio respirarla. Non porterò con me nessuna speranza, solo volontà di andare avanti, quello di cui tutti hanno bisogno: la speranza di un lieto fine è solo consolazione di giorni consumati ad aspettare che qualcuno salvi qualcosa. C'è più lietezza nei passi pesanti portati avanti con le proprie volontà.
Da Perugia mi sposterò a Firenze, la culla della lingua italiana, che purtroppo o per fortuna non è riuscita a cancellare i dialetti così "variegati" di un Italia fatta così.
Da Firenze continuo per Bologna per entrare nella città dell'arte contemporanea (in fondo il mio viaggio è dedicato a quest'arte ignorata e violentata).

L'IDEA. Ho ideato questo cammino, che sia povero, come la paura di povertà che ha invaso un popolo come il nostro, che non è ancora consapevole di ciò che sta accadendo. Non avrò con me nulla che sia mio se non la mia barba. Un cammino fatto non di elemosine ma di baratto e di condivisioni. Per ogni cosa, qualsiasi cosa possa essermi utile, io renderò ciò che posso dare con le mie mani, con le mie forze e con la mia psicantropia. In questi giorni ho ricevuto un paio di scarpe comode e delle felpe calde, da un caro amico. Aspetto che arrivino dei pantaloni comodi di un altro amico. In una delle città dove mi fermerò ritinteggeremo casa insieme a chi mi ospiterà per due notti. Durante il viaggio saranno centellinate tutte le spese: massimo 4 euro per mangiare, 1 euro per bere. Arriverò a Genova... se tutto va bene... per noi.
Per ogni posto in cui mi fermerò voglio conoscere un luogo d'arte, vissuto da gente comune immersa nell'arte stessa. Sono alla ricerca di chi vuole piacevolmente condividere questo volere. Una persona per ogni tappa che mi faccia da guida. Documenterò tutto quello che a modo mio riuscirò: fotografie, qualche video e scritti, tanti scritti.
Partirò da casa mia, il Cilento.

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