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Nuova emergenza rifiuti, centrodestra contro De Luca: "Non scarichi le colpe sui sindaci"

Il governatore aveva definito "distratti" i sindaci campania ai quali ha chiesto di aprire un sito di stoccaggio nei rispettivi comuni in vista della chiusura, a settembre, del termovalorizzatore di Acerra

La Regione Campania si appresta a vivere una nuova emergenza rifiuti. A settembre, infatti, chiuderà per 30-40 giorni, il termovalorizzatore di Acerra a causa di interventi di manutenzione straordinaria. Per questo il governatore De Luca ha deciso di chiamare in causa i sindaci ai quali ha già chiesto di aprire siti di stoccaggio temporanei nei rispettivi comuni.

La stoccata

Il presidente della Regione lancia un monito rivolto ai primi cittadini: “I Comuni - ha detto - hanno il dovere di trovare ognuno un sito di stoccaggio provvisorio, ma sembra che siano tutti distratti. Sembra che settembre non debba mai arrivare ma è domani mattina, quindi sappiano i cittadini che i Comuni hanno il dovere di preparare i siti di stoccaggio e se non lo fanno lasciano per terra i rifiuti per un mese a terra. Non so come dirlo. Questo dovere deve essere compiuto in primo luogo dal Comune di Napoli, dai Comuni più grandi della Regione. Bisogna preparare siti stoccaggio, impermeabilizzarli, organizzare il drenaggio e prepararli per ospitare i rifiuti per 40 giorni, non tutti, ma almeno la metà dovrà essere stoccata”.

La polemica

Ma la posizione di De Luca, che, di fatto, passa la patata bollente ai sindaci, viene criticata dal centrodestra. Il suo predecessore Stefano Caldoro scrive: “Poveri sindaci chiamati ad intervenire in emergenza per il fallimento del piano rifiuti della Regione. Si annuncia una crisi a causa della programmata manutenzione di una linea del termo di Acerra. Prepariamoci a nuove ecoballe stoccate in siti nocivi per la salute dei cittadini”. “Cerca di scaricare il suo completo fallimento” tuona il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, che incalza: “Siamo esattamente dove ci trovavamo all’inizio del suo mandato. De Luca lasci stare i sindaci che la loro parte l’hanno sempre fatta negli affanni quotidiani per far crescere la raccolta differenziata e per trovare soluzioni tampone nei tanti momenti di crisi. Chi manca clamorosamente è la Regione che non ha scelto neanche un modello per chiudere il ciclo dei rifiuti con i cittadini che pagano le tasse più alte d’Italia”.

L’azione legale

Altrettando sferzante il commento del responsabile regionale ambiente della Lega Giovanni Romano: “Dal 2009, dai tempi di Bassolino si ritorna a creare discariche a cielo aperto. Magari si ritornerà anche ad imballare i rifiuti dopo che i campani avevano faticosamente dimenticato questa ignominia grazie al lavoro della Giunta Caldoro”. Per Romano, insomma,  “il presidente pro tempore della Regione cerca infantilmente di scaricare il problema sui Comuni, già massacrati dai costi del sistema di smaltimento arrivato a toccare livelli più alti di Europa e completamene scaricato sui poveri cittadini”. E annuncia: “Io e l’europarlamentare Lucia Vuolo chiederemo ai sindaci di avviare un’azione legale preventiva contro la Regione cui vanno addossate le responsabilità e i costi di questo “straordinario” fallimento”. La querelle potrebbe finire, quindi, in Procura: “I sindaci per allestire i siti di stoccaggio provvisorio - spiega Romano -  devono emanare delle ordinanze sindacali contingibili e urgenti nell’ambito dei loro poteri di Autorità Sanitaria. Quindi sarà una loro responsabilità e non della Regione. Questa circostanza avvalora e sostiene l’azione legale preventiva contro la Regione perché - sottolinea - la competenza esclusiva per lo smaltimento dei rifiuti è della Regione, proprietaria del termovalorizzatore di Acerra. Quindi, al limite, i sindaci possono agire contro la Regione per interruzione di pubblico servizio”.

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