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Fonderie Pisano, Calabrese chiarisce: "Il decreto di citazione non ci è arrivato"

L'assessore comunale all'Ambiente spiega le ragioni per le quali Palazzo di Città non si è ancora costituito parte civile nel processo a carico di Luigi Pisano

Sulla mancata costituzione in parte civile del Comune di Salerno nel processo a carico di Luigi Pisano interviene l’assessore all’Ambiente Gerardo Calabrese, che chiarisce: “Il relativo decreto di citazione a giudizio non è stato mai notificato a questo Comune, ma esclusivamente alla Regione Campania-Assessorato all’Ambiente. Da notizie ufficiali acquisite in data odierna presso la cancelleria del Giudice competente si è appreso che l’udienza è stata rinviata al 22 settembre 2014, senza pregiudizio alcuno per la costituzione di parte civile per il Comune".

Inoltre l'esponente della Giunta De Luca ha notare come "laddove l’amministrazione comunale è stata individuata quale parte offesa dal P.M.: procedimenti penali n. 7997/2004, n. 8281/2006 e n. 2558/2010, sempre a carico di Luigi Pisano, ha compiutamente provveduto alla relativa costituzione di parte civile nei procedimenti penali ed all’inoltro delle costituzioni in mora per il risarcimento danni in sede civile. Pertanto, le notizie apparse sui predetti organi di stampa, sono da considerarsi pretestuose e non veritiere, unicamente tese a mistificare la realtà mediante alterazione dei fatti e dei loro presupposti nel tentativo infruttuoso di strumentalizzare la vicenda".

In merito, poi, alla presunta sottovalutazione da parte dell'assessorato comunale all'Ambiente dei dati parziali trasmessi nei giorni scorsi dall'Arpac, Calabrese precisa che “tali dati, seppur significativi, non sono sufficienti a giustificare l'emanazione un'ordinanza di chiusura dell'impianto, che difficilmente supererebbe il vaglio di legittimità amministrativa. L'amministrazione comunale, in ogni caso, resta in attesa di ulteriori dati analitici delle prove effettuate sui campioni di suolo prelevati nel piazzale delle Fonderie Pisano”.

Quanto, infine, all'ipotesi di delocalizzazione dell'impianto nel sito individuato per la realizzazione dell'inceneritore Calabrese ammette che "tale ipotesi non è percorribile in quanto l'area, oltre a non essere idonea, risulta indisponibile".
 

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