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Strade e scuole, Tofalo attacca la Regione: "Eroghi subito i fondi e la Provincia si svegli"

Il deputato salernitano del Movimento Cinque Stelle critica aspramente l'amministrazione regionale e quella provinciale sui finanziamenti destinati al Salernitano

"La Regione eroghi subito i soldi per strade e scuole e la Provincia si svegli". E' l'appello lanciato dal deputato salernitano del Movimento Cinque Stelle Angelo Tofalo, all'amministrazione regionale campana in merito ai disagi che si stanno continuando a verificare in diverse località del territorio provinciale. "Il presidente nominato pro tempore Iannone - accusa Tofalo - si lascia distrarre da disastrose elezioni europee, da diatribe su cartelloni pubblicitari con il Comune, pagate con le tasse dei salernitani,  sulla paternità della già defunta tranvia (in arte metropolitana), dalla corsa alle prossime regionali e, dulcis in fundo, dalle nuove fantastiche elezioni provinciali (senza elettori) pensate da Monti, avallate da Enrico Letta e portate a compimento da Matteo Renzi".

Per l'esponente grillino "i ventisette milioni di euro stanziati dalla Regione Campania per migliorare i collegamenti del Cilento possono aspettare, i 2,7 milioni per il progetto scuole belle li gestiranno con comodità, della chiusura di aziende partecipate è meglio parlarne più in la. Questo è il momento della spartizione, le nuove regole lasciano intatte le spese ma tolgono il voto ai cittadini, la scelta spetta alla concertazione politica. Nei prossimi giorni alla progettualità, ai bandi, ai cantieri nelle scuole, ai servizi al cittadino sostituiremo il mercato delle poltrone; più di 20 sostituzioni già effettuate tra le fila degli assessori non erano abbastanza, ora il carrozzone elettorale Provincia sarà oggetto delle solite lotte tra gruppi di potere, correnti partitiche, padrini e padroni ed in cambio non abbiamo visto alcun taglio alla spesa".

"Spero che i cittadini di tutta la provincia salernitana si liberino presto di una classe politica ormai dedita solo al consenso e all’autoconservazione. In questo paese - conclude Tofalo - per vedere soddisfatto un proprio diritto non basta saper votare, ci vuole   tanta memoria e bisogna partecipare attivamente, far capire a questi manager del voto che sono dei meri dipendenti pubblici al nostro servizio. Nell’attesa il palazzo parla di se stesso i cittadini si lamentano".

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