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Frana Valle del Sarno, Rossi: "Lacrime di coccodrillo da chi promette condoni"

Il governatore della Toscana interviene a 20 anni dal disastro del 1998, quando una marea di fango distrusse interi paesi e provocò la morte di 160 persone

Sarno, Salerno, la tragedia dell'incuria, dello sfruttamento brutale del territorio e dell'abusivismo. Dopo 20 anni tante lacrime di coccodrillo da parte di chi promette condoni (non solo De Luca e la destra ma anche il M5stelle) e non fa prevenzione e non investe. In Toscana abbiamo fatto scelte precise e rigorose”. E’ quanto scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a 20 anni dal disastro della Valle di Sarno del 1998, quando una marea di fango distrusse interi paesi e provocò la morte di 160 persone.

La polemica

Il governatore toscano ci va giù duro: “Si dice che la lezione non è servita. In Toscana in sette anni abbiamo: stabilito con legge un vincolo di assoluta inedificabilità nell'alveo dei fiumi e dei corsi d'acqua, e approvato una nuova legge urbanistica basata sul consumo zero di territorio e che punta su rigenerazione e ristrutturazione dell'esistente”. E ancora: “abbiamo approvato con il ministero dei Beni culturali un nuovo piano del paesaggio a tutela del nostro patrimonio naturale e delle nostre bellezze”. Poi, sottolinea ancora Rossi, “abbiamo riformato i consorzi idraulici per la manutenzione dei corsi d'acqua e assicurato loro risorse per circa 100 milioni all'anno, programmato e effettuato investimenti per 80 milioni all'anno in opere pubbliche per la messa in sicurezza del territorio”. Per l’esponente nazionale di Liberi e Uguali “possiamo e dobbiamo fare di più e meglio. Ma intanto noi non siamo stati a guardare. E lo Stato che fa? Promettono altri condoni?”.

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