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Fratelli d'Italia: "E' necessario investire sui distretti del commercio"

Fratelli d'Italia Salerno interviene, a mezzo di una nota congiunta del portavoce cittadino Rosario Peduto e del delegato alle politiche giovanili Antonio Mola, sulla crisi che sta subendo il commercio salernitano

Fratelli d'Italia Salerno interviene, a mezzo di una nota congiunta del portavoce cittadino Rosario Peduto e del delegato alle politiche giovanili Antonio Mola, sulla crisi che sta subendo il commercio salernitano. "L’immagine sempre più diffusa, sul nostro tessuto urbano, dei negozi chiusi per cessata attività è spesso l’istantanea immediata della grande crisi che certifica già visivamente la profondità strutturale della crisi del nostro commercio e che dissolve anche i dati numerici importanti relativi alle presenze, sul nostro territorio, nei mesi delle Luci d’Artista - esordiscono nella nota - C’è un dato però su cui riflettere e che deve essere, a nostro avviso, un punto di partenza su cui innestare una strategia di riorganizzazione del comparto, a partire proprio da una strategia seria di incentivi mirati a breve e lungo termine. Ai nostri giovani il commercio piace ed è comunque, sempre più spesso, la formula di ingresso nel mercato del lavoro che tantissimi di loro scelgono in piena coscienza, attratti anche solo dalle opportunità relazionali proprie di ogni esercizio commerciale".

"E’ anche vero - continuano nella nota - che molti altri ragazzi la seguono come estrema ratio difronte al rischio di rimanere in perenne esclusione sociale e lavorativa, ma oggi questa grande disponibilità va comunque valutata come una ricchezza che non può essere assolutamente sprecata in un momento così delicato. Ci dobbiamo chiedere, però, cosa si fa realmente nella nostra città perché i nuovi commercianti non siano costretti ad arrendersi troppo presto, non debbano abbassare le saracinesche dopo pochi mesi o anche solo dopo poche settimane di presenze numericamente oceaniche sulle strade cittadine. Noi riteniamo che l’amministrazione più che puntare le proprie carte sul comparto attraverso legislazioni ancora vetustamente vincolistiche, debba invece accompagnare sussidiariamente l’azione dei nuovi esercenti e trovare strade durature per facilitarla".

I due esponenti di Fratelli d'Italia lanciano, quindi, delle idee: "Una possibilità potrebbe essere sicuramente la formula dei distretti del commercio. I modelli sono i più vari nel nostro paese, come ad esempio la città di Pavia, ed alcuni di essi sono stati recentemente anche premiati dalla scuola di management del Politecnico di Milano. Forse il più interessante dei modelli che potrebbe, in tal senso, essere replicato è quello che porta appunto alla specializzazione merceologica delle zone o delle vie. Un’esperienza che ha quasi sempre effetti virtuosi perché introduce elementi di concorrenza regolata e di spinta comunitaria al miglioramento del servizio. Il distretto crea, inoltre, una sorta di attrattiva turistica naturale, permette di individuare orari di apertura ad hoc, facilita la creazione di esercizi focalizzati su singole nicchie e, soprattutto, realizza le condizioni per un facile avviamento dei negozi gestiti da giovani alla prima prova. inserite in un distretto - continuano Peduto e Mola - le reclute hanno immediatamente accesso al mercato e possono mettersi alla prova senza quel lungo purgatorio che quasi sempre finisce per prosciugare le risorse investite".

"Invitiamo perciò l’amministrazione comunale e l’assessore al ramo, Picarone - concludono i due - a considerare un ripensamento di tal genere, coinvolgendo da subito le associazioni di categoria e le espressioni del mondo del commercio giovanile".

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