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Politica/Le nostre interviste/Parla il consigliere Nico Mazzeo

Nico Mazzeo, eletto consigliere durante le ultime elezioni, a 32 anni è vicepresidente della Commissione Mobilità del Comune di Salerno e delegato all'Informagiovani comunale. Lo abbiamo intervistato

Nico Mazzeo, eletto consigliere durante le ultime elezioni, a 32 anni è vicepresidente della Commissione Mobilità del Comune di Salerno e delegato all’Informagiovani comunale. Lo abbiamo intervistato.


Cosa è stato fatto in questi 3 anni di consiliatura? Quali ritiene essere i provvedimenti più importanti?


Prima di tutto vogliamo portare a termine il programma elettorale che abbiamo presentato alle scorse elezioni, e portare a termine i vecchi progetti come Piazza della Libertà ed il completamento della Lungoirno. Per me ha un’importanza enorme il progetto di Porta Ovest che sta andando avanti velocemente. Chi mi conosce sa che sul viadotto Gatto ho lasciato una parte della mia vita, non vederlo più sarebbe il mio sogno ma so che non è possibile. Il vedere, però, che i lavori per rendere la mobilità nella zona più sicura, procedono speditamente, mi rincuora. Da parte lesa credo che sia uno dei progetti, in assoluto, più importanti. Per quanto mi riguarda sto impegnandomi per radicarmi sul territorio, sono convinto che la politica si fa tra la gente ed ho sempre cercato di comportarmi in tal modo. Infine, un progetto a cui sono particolarmente legato e che è in dirittura d’arrivo è il Bike Sharing, a cui stiamo lavorando insieme all’assessore Cascone.


Da giovane impegnato in politica, cosa ne pensa della crisi degli ideali e dell’antipolitica? Come è stato il suo impatto con le responsabilità legate alla sua elezione?


Sono convinto che la scossa portata dal Movimento 5 stelle alle scorse elezioni sia stata fondamentale ma non risolutiva. Credo che chi vuole cambiare il mondo debba farlo dall’interno e non fare solo i rivoluzionari. Per dare risposte alla gente ci vuole una grande cultura politica. Non basta essere eletti, ci vogliono le basi per poter agire in maniera giusta. Il mio impatto con la politica da eletto è stato duro. Ci sono molte difficoltà, ci troviamo nel peggior momento politico ed economico in cui vivere. Dobbiamo, però, essere fiduciosi. Siamo fortunati perché Salerno è una delle eccellenze amministrative italiane.

Lei è delegato all’Informagiovani ed è di conseguenza anche vicino alle politiche giovanili: cosa si può fare per aiutare i giovani salernitani?


Si può fare tanto. Dico sempre che ci sta un’autostrada davanti a noi che bisogna percorrere nel migliore dei modi. L’importante è creare rete tra le realtà giovanili e sedersi intorno ad un tavolo per creare un progetto condiviso da tanti. Per quanto riguarda l’Informagiovani io vorrei farlo diventare uno spazio per tutti dove si fa arte, musica e cultura per 365 giorni l’anno.


Il mondo giovanile in Italia è in forte crisi, abbiamo una disoccupazione altissima. Come si può invertire la tendenza?


Bisogna incentivare le imprese che non possono essere massacrate dalle tasse. Nelle piccole imprese, come la mia, per pagare un dipendente 900/1000 euro netti devi spenderne altri 700 di contributi.  Di conseguenza anche le grandi imprese non hanno più interesse ad investire in Italia e preferiscono delocalizzare altrove. Il primo intervento da fare, quindi, è abbassare la pressione fiscale.

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