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Intervista al sindaco Giuseppe Canfora: "Ecco come sto cambiando Sarno"

Il primo cittadino, che ricopre anche l'incarico di presidente della Provincia di Salerno, annuncia a Salernotoday le iniziative messe in campo dalla sua amministrazione per favorire lo sviluppo della città

Continua il nostro giro di interviste ai sindaci salernitani. Questa settimana abbiamo incontrato Giuseppe Canfora che, oltre ad essere il primo cittadino di Sarno è anche il presidente della Provincia di Salerno. Con lui, in particolare, ci siamo soffermati sulla trasformazione urbanistica e sullo sviluppo della città situata nel territorio dell’Agro Sarnese Nocerino.

Da quasi tre anni lei è alla guida del Comune. Onestamente, che giudizio dà al suo operato?

“Nonostante le difficoltà a cui devono fare fronte molti comuni italiani, tra cui il nostro, posso dire che stiamo facendo tante cose positive per migliorare la qualità di vita e favorire lo sviluppo della nostra comunità”

Che tipo di città è Sarno?

“Prima di tutto si trova in una posizione felice, equidistante dal cuore amministrativo della regione Campania, che fa da cerniera tra l’area a nord di Salerno e l’area a sud est di Napoli. Solo che, purtroppo, nel corso degli anni è cresciuta urbanisticamente caotica. Quindi è stato necessario iniziare un percorso nuovo puntando molto sulla riqualificazione di molte zone. E poi è una città ricca di risorse che sono principalmente le acque di fiumi e torrenti, l’agricoltura e le tante aziende di qualità come, ad esempio, la Doria che la rendono famosa fuori dai confini nazionali. Anzi, a proposito di sviluppo, stiamo ultimando il bando per l’occupazione degli ultimi suoli liberi presenti nella zona industriale con l’obiettivo di creare più economia e più lavoro”

Capitolo infrastrutture: molti comuni, anche nella nostra provincia, non hanno ancora approvato il Puc (Piano Urbanistico Comunale). Voi?

“Dopo 54 anni finalmente la mia amministrazione è riuscita ad approvarlo. Non solo, ma il nostro Puc ha ricevuto anche il Premio Urbanistica, negli spazi della Triennale di Milano, durante la dodicesima edizione di Urbanpromo, perché si basa essenzialmente su due istanze: no consumo del suolo e valorizzazione della natura e dell’agricoltura del nostro territorio. Una delle novità più significative apportate al Piano riguarda le zone agricole. A tutela delle aree agricole si è deciso di aumentare il lotto minimo edificabile da 5000 mq a 10000 mq. Oltre a questo, fermo restando la possibilità di scelta della tipologia abitativa, gli insediamenti a sostegno dell'agricoltura (produzione, deposito agricolo, annessi, etc) dovranno essere ecosostenibili e senza fondazioni profonde né volumi interrati. Inoltre, fino alla redazione dei relativi Pua, nelle aree dei parchi tematici (Parco Archeologico Santa Maria della Foce, Parco Urbano dell’Innovazione, Parco Storico Naturalistico del Saretto, Parco Fluviale del Rio Santa Marina, Parco del Voscone), sarà consentita manutenzione ordinaria e straordinaria, adeguamento funzionale senza modifiche di destinazione d’uso, con incentivi alle bonifiche ambientali. I parchi, che sono il cuore e l'anima di questo Puc, saranno infatti oggetto di Pua di iniziativa esclusivamente pubblica, al fine di dare organicità e spessore al parco intero. Ciò non impedirà interventi privati di risanamento conservativo. Novità anche per le attività produttive che, fuori dai parchi, possono contemplare edifici alti, anche di tipo direzionale, ma non residenziale”. 

Rimanendo in tema di opere pubbliche e private: avete aperto e completato, nonostante le difficoltà economiche, qualche cantiere?

“Si. E ne sono orgoglioso. Abbiamo, ad esempio, riqualificato la storica Piazza Marconi, grazie al provvedimento sui fondi di accelerazione della spesa, e la piazzetta antistante la sede del Giudice di Pace;  bonificato l’ex discarica di via Bracigliano; completato dopo 15 anni i lavori dell’isola ecologica; pubblicato il bando per il progetto esecutivo sull’ampliamento del cimitero; messo in sicurezza e dato una nuova immagine a molte strade tra cui via Roma, via Santissimi Martiri, Corso Vittorio Emanuele; ottenuto i fondi per il completamento della scuola De Amicis e il completamento della piazza di Lavorate; svolto numerosi interventi di manutenzione e riqualificazione (ripristino manto stradale, installato pubblica illuminazione a led, rifatto la rete idrica e fognaria ecc..) anche nei quartieri Sodano ed Europa ecc…”

Un capitolo “scottante” sono le tasse. Anche voi le avete aumentate?

“No, anzi, le abbiamo diminuite. Prima di tutto ci tengo a dire che, fin dal nostro insediamento, siamo stati capaci di razionalizzare le spese partendo dai nostri compensi; abbiamo pagato tutte le bollette in giacenza con l’Enel (quasi 1 milione di euro) e ridotto anche la Tari, l’Imu e la Tosap”.

A proposito di Tari: come procede la raccolta differenziata?

“Siamo passati dal 43% all’85%, una grande soddisfazione”

 Sarno è una città sicura?

“La sicurezza è oggettiva e soggettiva. Io ritengo che spesso la malavita nasce dalla povertà. Per questo è necessario risolvere questo drammatico problema sociale che, spesso, fa aumentare la paura spingendo giovani e meno giovani ad affidarsi alla criminalità. Complessivamente penso che la nostra città sia sicura, grazie soprattutto al lavoro quotidiano di tutte le forze dell’ordine sul territorio”

Lei è stato di recente eletto all’assemblea nazionale del Pd. Perché continua a sostenere Matteo Renzi?

“Perché con lui si può tornare a vincere e governare l’Italia. In che modo? Ascoltando i territori, affrontando fin da subito il problema della disoccupazione per ridare ai tanti cittadini che vivono situazioni di grave difficoltà”.

Buon lavoro sindaco

Anche a lei e alla sua redazione.

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