rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Legge Severino, De Luca: "Non avrei agito come Renzi, ma lo comprendo"

Intanto i consiglieri regionali del centrodestra hanno presentato anche loro un ricorso al tribunale ordinario rispetto alla sospensione del governatore

Vincenzo De Luca a tutto campo sulla Legge Severino: nuovi affondi contro l’opposizione e anche contro il parlamento. Dai i microfoni di Radio anch’io il governatore sospeso della Campania  prende di mira la legge che lo ha colpito, a seguito della condanna per abuso d’ufficio: “La legge Severino garantisce il privilegio di parlamentari, deputati senatori e ministri, mentre colpisce sindaci e funzionari pubblici. Si vede che c’è un privilegio garantito alla casta parlamentare mentre si caricano le responsabilità sui sindaci. Qui c’è qualcuno di noi che si sta giocando la vita”.

Poi lancia una frecciatina, seppur non velenosa, contro Matteo Renzi: “Il presidente del Consiglio ha preso una strada che non è quella che avrei preso io, ma lo comprendo completamente. Capisco le sue motivazioni in questo clima di opinione pubblica frastornata e anche indignata era difficile fare diversamente. Se avesse fatta qualunque altra scelta si sarebbe scatenata una campagna di aggressione politico mediatica centrata sulla contestazione delle leggi ad personam: questo è un capovolgimento della realtà”. Per De Luca, infatti, “l’unica legge ad personam che c’è oggi in Italia è la legge Severino. Se la legge ad personam è quella che garantisce il privilegio di un gruppo rispetto ai cittadini normali, la legge Severino, che garantisce che i parlamentari, i deputati, i senatori e i membri di governo non siano sottoposti alla Severino, diversamente da tutti gli altri cittadini, allora è l’unica legge ad personam”. Una stoccata pesante rivolta, quindi, anche ai parlamentari del suo partito, il Pd".

Ma l’ex sindaco di Salerno è un vulcano in eruzione e attacca: “In Italia abbiamo un groviglio normativo che è in contraddizione con la Costituzione italiana: questo dovrebbe spingere il Parlamento, a cominciare dal vice presidente Di Maio, a svegliarsi e a dire cari cittadini siamo in una situazione per la quale si rischia che il voto di chi va alle elezioni regionali può essere bloccato: abbiamo il dovere di mettere ordine nelle leggi dello Stato. Quelli che sono stati sospesi, sono stati reinsediati nei loro poteri o dai tribunali amministrativi o dal tribunale civile: io mi aspetto, con grande serenità, la stessa pronuncia da parte del tribunale di Napoli. Dopo questo pronunciamento cominciamo a lavorare in un clima di grande rigore e serietà in Campania”. L’ex sindaco di Salerno difende a spada tratta la sua posizione: “Noi non c’entriamo niente in Campania con tutte le altre vicende: mafia capitale, le firme false, i casini interni ai partiti. Qui c’è una contraddittorietà tra due leggi: la Costituzione e una legge sgangherata come la Severino, che tutti quanti giudicano insostenibile ma che nessuno ha il coraggio di cambiare perché c’è questo clima di aggressione mediatica per cui, se si dice che c’è un aspetto della Severino che è sconcertante, sembra quasi che tu sia amico della camorra".

Per questo si dice convinto che "passerà anche questa fase di ottundimento dell’opinione pubblica. Questo il parlamento italiano, non lo ha fatto. Quindi chi deve fare autocritica è il parlamento Italiano non io. Per il resto mi pare che siamo di fronte a drammatizzazioni”. Rispondendo al conduttore, che gli ha fatto notare come lui non può imporre al Parlamento di legiferare per lui, il governatore sospeso ha risposto: “No, ma neanche il Parlamento mi può togliere il diritto costituzionale e men che mai può togliere il diritto ai cittadini della Campania di esprimersi. Nell’attuale quadro legislativo siccome quell’aspetto della Legge Severino è scandalosamente contraddittorio rispetto alla Costituzione, si rischia di cancellare il diritto dei cittadini a esprimere il voto. Qui siamo di fronte a cose di carattere eversivo, rispetto alla democrazia di un paese maturo”.

Intanto questa mattina i consiglieri regionali di centrodestra hanno depositato al Tribunale di Napoli un ricorso d’urgenza per accertare l’illegittimità della posizione di De Luca. “La lettura dei giornali di stamattina ci ha inquietato – scrivono nella dichiarazione di accompagnamento al ricorso - De Luca che si sente sicuro di essere rimesso a breve in sella dal Tribunale di Napoli, i suoi legali che parlano di provvedimenti in corso di emissione e quasi ne anticipano il contenuto, senza che i contro interessati invece sappiano assolutamente nulla di quanto sta succedendo nelle aule di Giustizia. Siamo di fronte alla consueta tracotanza del non-governatore o esistono canali preferenziali? Davvero una questione così complessa, di fronte alla quale giuristi illustri di tutta Italia stanno discutendo da settimane senza pervenire ad una soluzione univoca, si può risolvere nel chiuso di una stanzetta del Centro direzionale di Napoli in 48 ore senza che nessuno ne sappia nulla? Si cerca il golpe per via giudiziaria? Siamo sicuri - concludono - che nessun magistrato si presterà a simili giochetti e il procedimento si svolgerà in modo pubblico e trasparente”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Legge Severino, De Luca: "Non avrei agito come Renzi, ma lo comprendo"

SalernoToday è in caricamento