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Caos nel consiglio regionale per la nuova "legge sull'acqua": ecco di cosa si tratta

Come richiesto da diversi lettori, approfondiamo la questione sulla novità approvata che è passata in secondo piano rispetto alle proteste del M5S in aula e al malore di Rosa D'Amelio

Faville, come già noto, nell'ultimo Consiglio regionale in relazione all’approvazione della nuova legge sul sistema idrico integrato. Come richiesto da diversi lettori, approfondiamo la questione sulla novità approvata che è passata in secondo piano rispetto alle proteste del M5S in aula e al malore di Rosa D'Amelio. In effetti, tale legge riordina esclusivamente la governance del sistema idrico regionale: tale intervento non è teso a privatizzare l’acqua, ma a razionalizzare la struttura degli organismi che gestiscono il sistema idrico, riducendone il numero e la composizione.

In altre parole, si tratta di sostituire i vecchi Ato (Ambiti territoriali ottimali) con un unico Ente idrico campano, cui partecipano tutti i comuni. Tale organo ingloba, dunque, le competenze e centralizza le decisioni prima frammentate da vari enti. Prevista, infine, anche la partecipazione dei cittadini a un comitato consultivo. Dal canto loro, intanto, i grillini temono che la formazione dell'Ente unico possa rappresentare un primo passo verso la privatizzazione dei servizi idrici.

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