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Sinistra, Veltroni a Salerno: “Bisognerebbe lavorare sul pensiero, ma non ne vedo la voglia”

L'ex sindaco di Roma, che ha abbandonato la politica attiva, ha partecipato alla kermesse Linea d'Ombra Festival

Linea d'Ombra Festival ha visto ospite nella serata di ieri Walter Veltroni, ormai a tempo pieno regista e scrittore dopo avere abbandonato la politica attiva. È stata l'occasione per presentare al pubblico di salerno il suo film “È stato tutto bello. Storia di Paolino e di Pablito”, dedicato al grande calciatore Paolo Rossi. Ma nel corso del dibattito successivo al film, Veltroni ha ance risposto a una domanda dal pubblico a proposito dell'attuale situazione della sinistra italiana su quali potrebbero essere le soluzioni della crisi attuale che la sta attraversando. Questo il pensiero di Walter Veltroni.

L'intervento

"Questa sensazione di smarrimento, di non ritrovarsi più - ha detto - è molto diffusa ed è capitata raramente nella storia italiana. Per me ci sarebbe da fare un meraviglioso lavoro di pensiero, siamo in un passaggio della storia in cui sono cambiati tutti i paradigmi comunicativi, formativi, generazionali, sociali. E l'impressione è che la sinistra abbia ancora gli strumenti del '900 e non abbia fatto quello che è stata capace di fare nei suoi momenti più belli, cioè ritrovare le sue radici vere, i filamenti del suo Dna e collocarli nel tempo storico. Però questo richiede un livello di pensiero che in questo momento non mi sembra essere all'ordine del giorno, come se non avessero voglia di pensare. Così però si rischia molto". "Il tempo dell'opposizione non è un tempo infame- ha aggiunto-. Stare all'opposizione fa anche bene, non si deve stare al governo per forza, il governo è un mezzo, non è un fine. Invece è stato trasformato in un fine. Anche all'opposizione si può cambiare un paese, come dimostrano tante storie precedenti. Leggi importanti sono state fatte stando all'opposizione: il divorzio, lo statuto dei lavoratori, tutte conquiste. Ma qui si deve ritrovare un rapporto con la vita reale delle persone, e finché non si fa questa operazione, e il problema è chi è che fa il vicepresidente della Camera o del Senato, non ce la farai mai. Pensiero e azione. Pensiero per capire che in una società che non è più quella del '900 non ci sono più le grandi fabbriche, non ci sono più i grandi luoghi di aggregazione, non c'è più tanta intermediazione sociale. È una fase nella quale bisognerà riorganizzare lotte di massa, ridiscernere valori, costruirne di nuovi. Da un certo punto di vista potrebbe essere una stagione feconda, veramente feconda". 

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