Manifestazione contro la guerra in Ucraina: i giovani comunisti in piazza a Salerno
Non una base, non un soldato per la guerra imperialista
Il Fronte della gioventù comunista sarà in Piazza Portanova a Salerno il 17 marzo per manifestare contro il coinvolgimento dell'Italia nella guerra imperialista in Ucraina e per la pace. In Ucraina è in atto uno scontro tra due poli imperialistici: da un lato l'Ucraina sostenuta dalla Nato a trazione Usa e dall'altro la Russia di Putin. Questa guerra viene combattuta sulla pelle dei popoli, ma non ha nulla a che fare con i reali bisogni del proletariato. Il progressivo allargamento della Nato verso est ha provocato lo scontro con la Russia, la quale ha reagito nell'unico modo che gli imperialismi conoscono: cioè con la guerra. Il popolo ucraino è da anni devastato da una lunga guerra civile successiva al colpo di stato del 2014 ed è guidato da un governo che ha più volte cercato lo scontro con l'ex alleato russo, supportato in questo dalla volontà statunitense di indebolire la Russia. L'Ucraina ha negli ultimi anni bandito il partito comunista, silenziato ogni forma di dissenso sindacale, perseguitato le minoranze etniche e assunto una politica conciliante con i gruppi neonazisti presenti. Tuttavia Putin non è intervenuto per "salvare il Donbass", ma anzi lo ha fatto a protezione dei monopoli che lo sostengono, con un'azione di forza illeggittima e crudele. La guerra va fermata e non può essere fermata che con i colloqui di pace e con la diplomazia. Come nella Grande Guerra, la parola d'ordine dei comunisti deve essere Pace, perché non possiamo essere noi a pagare le guerre dei padroni. Noi comunisti rifiutiamo pertanto l'invio delle armi e delle sanzioni come via per risolvere il conflitto. Già si vedono gli effetti sulla nostra economia delle politiche belliciste del governo italiano: da un lato aumentano i generi alimentari e l'energia e dall'altro si spendono milioni per le armi, arricchendo l'industria bellica e aziende come Leonardo e Lockheed Martin. Esse hanno guadagnato moltissimo in borsa durante gli ultimi giorni, già prevedendo gli enormi guadagni derivanti dalla guerra. Intanto però le classi popolari devono fronteggiare gli aumenti, i licenziamenti e la repressione padronale verso chi prova a protestare. Diciamo No alla propaganda bellicista, che ha ormai esacerbato il dibattito politico, nel quale molti politici "con l'elmetto" invitano alla russofobia, alla demonizzazione del popolo russo, senza voler comprendere i reali motivi di questa guerra e non preoccupandosi affatto del popolo ucraino. Accogliamo i profughi, forniamo aiuti umanitari e conquistiamo passo passo la pace, consapevoli che è contro i politici, gli oligarchi e i padroni di ogni nazione che va combattuta la vera guerra, l'unica che interessa davvero al proletariato italiano e internazionale.