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Oneri di urbanizzazione a Casarzano, il consigliere Lanzetta: "Figuraccia degli uffici comunali"

La riflessione è del consigliere comunale di Nocera Inferiore e arriva all’indomani della sentenza del Tribunale che ha dato ragione ad un’azienda agroalimentare, una delle prime nel 1994 ad aderire al bando per l’assegnazione di terreno industriale

Tonia Lanzetta interviene a muso duro sulla sentenza del Tar per l’area industriale di Casarzano a Nocera Inferiore, “magra figura degli uffici comunali”. "Consiglio alla nuova amministrazione comunale di sospendere in autotutela le richieste di rimborso degli oneri di urbanizzazione alle aziende che devono insediarsi nell’area industriale di Casarzano". Il suggerimento è del consigliere comunale di Nocera Inferiore e arriva all’indomani della sentenza del Tribunale che ha dato ragione ad un’azienda agroalimentare, una delle prime nel 1994 ad aderire al bando per l’assegnazione di terreno industriale.

La riflessione

L’imprenditore aveva fatto ricorso all’istanza del Comune che chiedeva poco più di 212 mila euro per gli oneri di urbanizzazione dell’area industriale. Il Tar ha dato ragione all’azienda in quanto il rimborso era ormai decaduto considerato che la convenzione era stata firmata nel 2007, il rilascio delle concessioni edilizie avveniva successivamente, e soltanto nel 2019 veniva quantificato l’importo degli oneri di urbanizzazione, la cui corresponsione era richiesta con le determinazioni del 21 ottobre 2020 e del 29 ottobre 2020, insomma per il Tar “è intervenuta la prescrizione decennale”. Il tribunale amministrativo ha contestato la decorrenza della prescrizione dall’attuazione delle opere, in quanto sarebbe stato necessario che il Pip fosse attuato ed operante.

Tutto nasce – ha spiegato Lanzetta – da una delibera dell’ottobre scorso della giunta Torquato in cui si ricorreva alla neutralità finanziaria, il Comune incassa i soldi per gli oneri di urbanizzazione e li utilizza per pagare il mutuo necessario per i lavori. Ci troviamo di fronte ad una magra figura degli assessorati che si sono avvicendati e degli uffici comunali. Se nel corso di questi anni si è prediletto mettere la polvere sotto il tappeto, oggi c’è la seria preoccupazione che diversi problemi investiranno nei prossimi mesi le opere strategiche. Il sindaco Paolo De Maio si sta già accorgendo di navigare in un mare minato. Se la continuità è questa è meglio che la interrompono.

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