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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Agropoli

Ospedale di Agropoli, Alfieri a muso duro contro Cirielli e Fdi

Il primo cittadino scrive ai suoi concittadini: "E' loro la maggiore responsabilità. Si è voluto colpire e ostacolare la crescita di questo territorio"

Chiusura ospedale di Agropoli, il sindaco Franco Alfieri scrive ai suoi concittadini criticando aspramente l'ex presidente della Provincia Edmondo Cirielli e il partito di Fratelli d'Italia. Il primo cittadino è durissimo nei confronti di chi - secondo lui - ha fatto chiudere l’ospedale di Agropoli i cui reparti sarebbero stati chiusi con i lucchetti.

Di seguito la lettera: "Cari cittadini, la pseudopolitica ha offeso e calpestato la dignità e il diritto alla salute del nostro territorio. Il Governo Regionale e la Direzione dell’Asl/Salerno con la chiusura dell’Ospedale hanno voluto dimostrare che in questo momento comandano loro.
Con arroganza e violenza hanno colpito la città di Agropoli. Tanta meschinità è inaccettabile. Il Governatore Caldoro ha trovato il modo di modificare il decreto 49 quando e come ha voluto. Solo Agropoli è stata sacrificata per false esigenze di bilancio. Solo ad Agropoli è stata distrutta la sanità pubblica privandoci non solo dell’ospedale ma anche dei servizi di radiologia, laboratorio analisi, del centro trasfusionale, ecc.."


Di qui l'attacco a Cirielli: "L’incapacità della politica, la faziosità dei gruppi, la malafede di molti colpiscono la gente, quella più debole e bisognosa. Ai Fratelli d’Italia che hanno la spudoratezza di comparire con manifesti vergognosi, voglio ricordare che il Direttore dell’ASL/Sa, creatura dell’On. Edmondo Cirielli, è loro compagno di partito. E’ a loro che risponde Antonio Squillante. E’ loro la maggiore responsabilità.
Si è voluto colpire e ostacolare la crescita di questo territorio. La chiusura di un Ospedale non è solo la riduzione dei servizi sanitari ma anche un danno allo sviluppo turistico e sociale, un grave danno economico ed occupazionale per la città".


Poi conclude: "Come Sindaco, come cittadino e come padre, ho la serenità di aver speso, in questi anni, tutto quanto era nelle mie possibilità, con tutta la passione civile di cui ero capace. Non sono rassegnato, anzi con maggiore determinazione e rabbia lotterò affinché ci sia restituito ciò che ci è stato derubato. Non ci arrendiamo. La via giudiziaria continuerà ad essere percorsa per contrastare questa assurda decisione, fatta da una politica irresponsabile e prepotente che oggi purtroppo ci “rappresenta”. Si lavorerà con tutti i cittadini di buona volontà, affinché il nostro territorio esprima una nuova classe dirigente regionale, capace di garantirci, in futuro, da queste ingiustizie".

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