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Una piazza ai martiri del 25 Aprile a poca distanza dal monumento di Falvella: è polemica tra Anpi e FdI

Esplode la polemica politica a distanza tra l'associazione dei partigiani e il partito di Giorgia Meloni

Esplode la polemica politica tra Anpi e Fratelli d'Italia sull'intitolazione di una piazza di Salerno ai martiri del XXV Aprile. A far scoppiare il caso positivo la scelta dei partigiani salernitani di proporre lo slargo che si interpone tra l’inizio della salita di via Velia e la perpendicolare via Roma. La zona, però, è la stessa dove, a pochi metri, si trova il monumento dedicato a Carlo Falvella, il giovane militante del Fuan (organizzazione universitaria del MSI) che il 7 luglio 1972 fu ucciso per mano dell’anarchico Giovanni Marini. 

La proposta dei partigiani 

"Uno dei compiti istituzionali dell’Anpi è lo stimolo alla tutela e a rafforzare la “memoria storica” relativa al contributo di uomini e di ideali dell’Antifascismo e del Movimento Resistenziale nel suo complesso". Lo ha ricordato il presidente del comitato provinciale Ubaldo Baldi, rinnovando l'invito all'amministrazione comunale e al consiglio di dedicare il largo precedentemente individuato al XXV aprile. In occasione dello scorso 75° anniversario della Repubblica il Forum delle Associazioni antifasciste e della Resistenza, costituitosi il 2 giugno 2021, ha promosso una campagna nazionale dedicata  all’intitolazione di vie, piazze, scuole e giardini pubblici a partigiane/i, militanti antifasciste/i, internati militari e deportati politici, a tutte e a tutti i combattenti per la libertà. Anche l’Anpi provinciale di Salerno, forte del contributo in attività di Resistenza, Lotta di Liberazione, Prigionia nei Lager di 125 caduti salernitani, numeri non definitivi ma quanto più documentati possibile, aderendo a tale campagna, ha più volte richiesto al Sindaco di Salerno di intitolare un luogo rappresentativo e altrettanto simbolico di questo spirito civico e repubblicano nella toponomastica cittadina, con una targa intitolata al: XXV aprile, a memoria del salernitani perseguitati politici antifascisti, partigiani, combattenti, caduti nella lotta di liberazione nazionale. "Abbiamo detto di un luogo che abbia un forte richiamo simbolico alla storia democratica e progressista salernitana, partendo dai martiri per la Libertà e l’unità nazionale come fu  quello del Movimento Risorgimentale, fino allo storico epilogo del Movimento di Liberazione nazionale dal nazifascismo. É nostro convincimento l’aver individuato tale luogo simbolico nello slargo che si interpone tra l’inizio della salita di via Velia e la perpendicolare via Roma - ha dichiarato il presidente Baldi - E’ infatti questo uno spazio attualmente anonimo che però fu il luogo dove ebbe prima collocazione – anno 1864- la statua di Pisacane attualmente in Villa Comunale, zona racchiusa inoltre tra il monumento ai martiri del Risorgimento salernitano e l’area dove era situato il “piazzale della morte fuori la Porta Nuova”, dove furono eseguite le condanne dei rivoltosi del 1828 e del 1848. Chiediamo al Sindaco di dare seguito concreto agli impegni assunti e ad oggi purtroppo ancora non realizzati e al neo Consiglio Comunale di sostenere questa richiesta".

La replica della destra 

Duro l'intervento del sentore salernitano e coordinatore regionale di Fratelli d'italia Antonio Iannone: "È assolutamente infelice pensare di intitolare ai martiri del 25 Aprile un luogo di Salerno dove il 7 Luglio 1972 fu ammazzato il militante di Destra Carlo Falvella per mano dell'anarchico Marini. O non si conosce la storia  di Salerno o si vuole essere deliberatamente provocatori. La cosa non ci meraviglia quando viene coltivata da nostalgici di un'Italia che fortunatamente non esiste più ma risulta grave se trova sponde in terminali istituzionali che diversamente da paracarri e marmittoni dovrebbero coltivare spirito di pacificazione e rispetto nella cultura della memoria. Se in via Velia è rimasto un giudice dei tristi anni di piombo nessuno cerchi cattive sentenze, anzi in vista del 7 Luglio 2022, a cinquant'anni dalla morte di Carlo quel luogo venga intitolato alla sua memoria e a tutti i caduti degli anni di piombo".

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