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Primarie Pd, Richetti contro Martina: "Preferisce De Luca e il re delle fritture"

Scoppia la polemica alla vigilia della consultazione per la scelta del nuovo leader nazionale del partito. Nel mirino del senatore emiliano il governatore della Campania e l'ex sindaco di Agropoli

Scoppia il caso Richetti all’interno del Partito Democratico: in un audio pubblicato da diversi media nazionali l’esponente dem attacca Martina, Lotti ma anche De Luca “al quale sono state appaltate le liste” e cita indirettamente il fedelissimo del governatore campano Alfieri.

L’audio

“Per quanto mi riguarda la mozione Martina è finita. Può andare a cagare domattina”. Lo sfogo, in un messaggio vocale inviato ai suoi collaboratori più vicini, è del senatore del Pd Matteo Richetti, numero due della lista che candida Maurizio Martina alla segreteria del partito. Richetti, molto critico sulla composizione delle liste per l'assemblea nazionale del partito, ha confermato pubblicamente quanto sostenuto nell’audio Whatsapp parlando di “filiere di comando imposte da Lotti e Faraone” e ribadendo che “non si può ripartire da De Luca” al quale “sono state appaltate le liste, compresa la presenza del frittura“. Tra i candidati in Campania, infatti, ci sono diversi fedelissimi del governatore come l'ex senatrice Angelica Saggese, il consigliere regionale Francesco Picarone e anche Franco Alfieri, l'ex sindaco di Agropoli ed attuale caposegreteria di De Luca diventato famoso per le famose "fritture di pesce".

Le "fritture"

Tutto nasce dalla pubblicazione sul sito de ”Il Fatto Quotidiano” dell’audio di una riunione, organizzata alla vigilia del referendum per la riforma costituzionale e alla quale presero parte circa trecento tra sindaci e amministratori locali – durante la quale De Luca rivolse loro l’invito ad impegnarsi attivamente per il si’. Rivolgendosi ad Alfieri disse: “Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella. Di qui la battuta sull’ormai famosa battuta sulla frittura di pesce: “Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”.

Per queste frasi De Luca venne indagato con l’accusa di istigazione voto di scambio. Ma il gip Toscano del tribunale di Napoli, condividendo le conclusioni del pm Stefania Buda, ha ritenuto insussistente l’iniziale ipotesi di reato. Il pm, dopo aver evidenziato il tono ”goliardico e scherzoso” dell’invito dell’ex sindaco di Salerno agli amministratori, ha ribadito che per la risonanza mediatica prodotta dalla pubblicazione dell’audio in ogni caso non sarebbe stato verosimile che qualcuno degli amministratori desse seguito all’invito.

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