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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Puc Salerno, Lambiase: "400 mila mq destinati a standards restano inutilizzati"

Il consigliere comunale di opposizione elenca i punti critici del nuovo Piano Urbanistico Comunale redatto dalla Giunta del sindaco Enzo Napoli

Nuovi critiche al Piano Urbanistico Comunale di Salerno arrivano dai banchi dell’opposizione. Ad esprimere forti perplessità sui nuovi progetti urbanistici redatti dall’Amministrazione guidata dal sindaco Enzo Napoli, a cui sta lavorando da tempo l’assessore al ramo Mimmo De Maio, è il consigliere comunale Gianpaolo Lambiase (Salerno di tutti), non solo per le previsioni di crescita “esagerate”, ma anche perché, a dieci anni dalla sua entrata in vigore, “persino gli interventi positivi e condivisibili sono stati disattesi e stravolti”.

I punti critici

Secondo l’esponente della sinistra salernitana “anche nella consapevolezza che una città disordinata, inquinata, invivibile, non ha potenzialità di sviluppo, non attrae investimenti “sani”, si ha l’impressione che il Comune abbia “lasciato ad altri” la gestione del Piano. L’Amministrazione -  denuncia - si è affidata alla “fantasia ed alla buona volontà” dei costruttori, accettando ogni loro proposta, che chiaramente ha privilegiato gli interessi privati a svantaggio dei interressi pubblici. La necessità di dotare la città di nuovi servizi ed attrezzature pubbliche ha sicuramente priorità a Salerno, rispetto alla realizzazione di  migliaia di nuovi alloggi che non rispondono ai bisogni della popolazione”.

Per Lambiase, quindi, “Salerno ha un rapporto non equilibrato tra abitazioni e servizi. I buoni propositi del Piano, che aveva programmato di superare ampiamente 18 mq/abitante di standard previsti per legge, sono falliti! A corto di fondi,  il Comune ha utilizzato una tecnica urbanistica (la cosiddetta perequazione) per consentire la realizzazione di servizi pubblici a carico dei privati imprenditori, che si proponevano di costruire nuove case. La perequazione - ribadisce - non ha dato risultati lusinghieri!  Le opere di urbanizzazione che sono state realizzate, riguardano il “recinto interno” ai comparti edificatori. Si sono lasciati interi rioni al contorno ancora più in “crisi” per la carenza di servizi. Crescono le case e nel quartiere le linee di trasporto pubblico, la rete fognaria, il verde pubblico rimangono sempre più insufficienti”.

In alcuni casi il Puc, però, detterebbe prescrizioni diverse. “L’imprenditore - rivela Lambiase - avrà il permesso di costruire nuovi alloggi, solo se cede gratuitamente al Comune un’ampia area di proprietà privata, che lo stesso Comune si impegna a finanziare ed attrezzare a parco urbano, e/o a parcheggio pubblico, e/o edificio scolastico. Vengono chiamate “aree di compensazione”, le superfici utili a “compensare” l’intero quartiere dalla carenza antica e strutturale di standard. Le aree di compensazione, già cedute dai privati al Comune, dal 2007 ad oggi, attraverso regolare atto notarile, ammontano a 400mila metri quadrati! Una superficie pari all’intera area archeologica di Pompei. Un’area dieci volte superiore a quella occupata dal palazzo della reggia di Caserta, la residenza reale più grande del mondo! L’operazione è stata sicuramente positiva”.

Il problema grave sarebbe un altro. “Il Comune fino ad oggi non ha impegnato un euro per la realizzazione dei servizi pubblici previsti! Sono rimasti suoli abbandonati, ricoperti da sterpaglia, in luoghi della città dove la “congestione urbana” e la mancanza di servizi raggiungono limiti molto elevati! E’ possibile accedere a fondi europei e regionali. E’ necessario ricorrere ai risparmi del bilancio comunale, sicuramente possibili se per esempio si razionalizza la spesa per i pubblici sevizi offerti ai cittadini (a partire dalla raccolta e smaltimento dei rifiuti). Spero non venga proposto da qualche Amministratore irresponsabile, che è necessario affidarsi ai costruttori privati, anche in questo caso, per risolvere il problema!” conclude Lambiase.

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