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Regionali, ecco "la ricetta" per il lavoro secondo Vincenzo De Luca

Tra le idee proposte, l'avvio della nuova programmazione (2014/2020) per un processo di selezione della buona progettualità sulla base delle istanze che necessariamente devono arrivare dal territorio

E' online su Cambiareora.it la quarta parte del programma di Vincenzo De Luca, dedicata al lavoro. Il testo è frutto del lavoro coordinato dal professor Mariano D'Antonio nel corso de “La Terra delle Idee”. "Nei prossimi anni - spiega Vincenzo De Luca - il governo della Campania dovrà svoltare radicalmente per riuscire ad arrestare la recessione e riportare il segno positivo nello sviluppo del PIL regionale. Dovremo, inoltre, lavorare per fermare la fuga dei cervelli e l’emigrazione dei nostri giovani, riportando l'occupazione ai livelli precedenti al 2008, bloccare l’immigrazione clandestina e semplificare il rapporto tra enti e cittadini. Sarà fondamentale garantire un rapporto leale e virtuoso fra il governo regionale e le istanze dei comuni e dei territori, a partire dall’uso dei fondi europei". La Regione Campania, in primo luogo, deve mettere mano ad un Documento Unico di Programmazione (o ad un programma START: Strategie Attuative di Rigenerazione Territoriale) con il quale si superi la logica del “tutto e del contrario di tutto” alla base dei vari documenti prodotti (inutilmente) con grande profusione negli ultimi anni, si legge sul documento.

Tra le idee proposte, l'avvio della nuova programmazione (2014/2020) per un processo di selezione della buona progettualità sulla base delle istanze che necessariamente devono arrivare dal territorio. Al riguardo una possibile soluzione è quella di costituire un fondo di rotazione per il finanziamento della progettazione agli Enti locali, con possibilità di erogare successivamente anche il  contributo a fondo perduto sui lavori nel caso in cui  i progetti, una volta approvati, risultino cantierabili e coerenti con  le priorità regionali. E ancora: individuare aree omogenee di sviluppo sulle quali pianificare la strategia d’intervento da attuare con adeguati  strumenti di finanziamento e di programmazione partecipata. Al riguardo, al fine di mantenere la coerenza con il Piano Territoriale regionale (PTR) che già individua le principali linee d’indirizzo per lo sviluppo della regione, sarebbe opportuno sovrapporre la pianificazione finanziaria a  quella strategica dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS), promuovendo, in tali contesti, l’associazionismo dei comuni a tutela delle realtà  più deboli. A partire da domani, intanto, saranno pubblicati anche i documenti conclusivi degli altri sei tavoli tematici di confronto, per arrivare all’evento in programma il 24 gennaio a Napoli: “Dieci idee realizzabili nei primi cento giorni di governo”.

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