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Rifiuti dalla Tunisia a Persano, Rifondazione: "Lotteremo con le comunità locali contro questa ingiustizia ambientale"

La nota del partito

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Si infiamma la querelle sui rifiuti provenienti dalla Tunisia destinati prima al porto di Salerno (arrivo previsto tra il 20 ed il 22 febbraio) poi nell’area militare di Persano. Mentre tutto questo accade, siamo costretti ad assistere al noto show del venerdì pomeriggio, dove il nostro Presidente si erge a salvatore della Patria tutta, condannando però i cittadini di Serre all’ennesima violenza sul loro territorio. Ricordiamo ancora i tempi biblici per lo smaltimento delle ecoballe a Coda di Volpe, o la gestione di Taverna del Re: quanti anni ci vorranno per “analizzare” e poi smaltire la bellezza di quasi trecento container di rifiuti? Non è dato sapere! La Regione non fa ancora nessun cenno ai tempi ed ai modi.

Ricordiamo anche che è in corso un’indagine dell’autorità tunisina su un incendio scoppiato nel porto di Sousse, che ha distrutto alcuni dei container incriminati. La qual cosa fa molto riflettere sul contenuto dei container stessi. Nel contempo la SRA di Polla, la ditta che ha inviato i rifiuti in Tunisia, rimanda tutte le accuse al mittente, affermando che la regione non solo era a conoscenza di tutto l’iter autorizzativo, ma che ha anche commesso degli errori nel redigerlo.Come al solito, tra i vari scarichi di responsabilità, chi ne pagherà le conseguenze sarà un territorio già martoriato, saranno i cittadini e tutte le attività collegate nella piana del Sele. Viene individuata una discarica ancora una volta sulla pelle delle persone e di una vasta area di sviluppo agricolo.

E al Presidente che se ne lava le mani, ma che, a detta sua, salva l’Italia, ricordiamo che la sua caparbietà a non cercare una via alternativa alla gestione del ciclo dei rifiuti porta le nostre terre ad essere sempre sottoposte allo sfruttamento, a discariche e inceneritori, a sversamento illegali, a trasporti di dubbia gestione: questi sono solo alcuni degli esiti di un piano regionale sul ciclo dei rifiuti, nato vecchio e che non partirà mai.
Lotteremo con le comunità locali contro questa ingiustizia ambientale.
 

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