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Riforma Porti, De Luca all'attacco: "La burocrazia penalizza lo scalo salernitano"

Il governatore della Campania interviene al convegno di presentazione del rapporto “Italian maritime economy” di Srm. Poi racconta le modalità con cui stanno avvenendo i lavori nel porto di Salerno

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca torna ad affrontare lo scottante argomento legato all’accorpamento delle Autorità Portuali di Napoli e Salerno previsto dalla riforma varata dal Governo Renzi su proposta del ministro Graziano Del Rio. Nel corso del suo intervento al convegno di presentazione del rapporto Italian maritime economy di Srm, centro studi del Banco di Napoli, il presidente della giunta regionale ha affrontato di petto la questione: “Stiamo dedicando troppo tempo alla riforma dei porti, mentre dovremmo concentrarci sul nodo delle aree retroportuali”. “Per i porti di Napoli e Salerno – ha aggiunto– la cosa determinante è invece la progettazione delle reti ferroviarie ed autostradali per arrivare a Nola, a Marcianise e per rendere competitive le aree interne ai porti”.

Poi ha affondato il colpo: “Ai tedeschi o agli inglesi sarebbe difficile spiegare la situazione del porto di Napoli, sarebbe difficile spiegare tre anni di commissariamento durante i quali a fronte di 150 milioni di euro di fondi europei ne sono stati investiti 1,8. Sul porto – ha ribadito l’ex sindaco di Salerno – si ascoltano appelli al popolo di rivoluzione globale, ma è più difficile trovare uno che sia in grado di aprire un cantiere e di chiuderlo”. Infine De Luca ha denunciato ritardi, freni, farraginosità burocratiche che immobilizzano la capacità decisionale dell’Italia”, portando come esempio il porto di Salerno:  “Il presidente dell’Autorità portuale Annunziata mi ha detto che stanno aspettando da sette mesi la valutazione d’impatto ambientale dal ministero per gli escavi. Averla è un’impresa storica. Noi non siamo per la rivoluzione armata, ma artigiani e pensiamo che la valutazione delle sabbie dei fondali avviene prelevando la sabbia in alcuni punti del porto e portandola col secchiello in un laboratorio accreditato dove si fa l’analisi. Io non faccio il chimico ma presumo che in una settimana la classificazione della sabbia sia fatta. Questo funziona per Rotterdam, Anversa, i porti della Sud Corea ma in Italia no. E noi quindi dovremmo fare concorrenza ai porti internazionali avendo a che fare coi tempi del secchiello di sabbia” ha concluso il governatore.

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