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Rigopiano, condannato Feniello: Cirielli (FdI) scrive al ministro Bonafede

Il parlamentare salernitano della destra chiede che venga disposta "un’ispezione al Tribunale e alla Procura di Pescara dopo l’incomprensibile condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro"

Dopo la decisione del tribunale di Pescara di condannare, attraverso una sanzione pecunaria,  Alessio Feniello, padre di Stefano, per aver violato, lo scorso 21 maggio, i sigilli giudiziari apposti per delimitare l'area nella quale si verificò la tragedia dell’Hotel Rigopiano, per deporre fiori in memoria del figlio, il questore della Camera dei Deputati Edmondo Cirielli decide di prendere posizione.

L'interrogazione

Il parlamentare salernitano di Fratelli d’Italia annuncia che, nelle prossime ore, depositerà un’interrogazione al ministro della giustizia Alfonso Buonafede: “Disponga subito un’ispezione al Tribunale e alla Procura di Pescara dopo l’incomprensibile condanna emessa dal giudice Elio Bongrazio, su richiesta del pm Salvatore Campochiaro, nei confronti di Alessio Feniello. Non ci vogliamo sostituire ai giudici e ai pm né criticare strumentalmente la sentenza. Ma - sostiene Cirielli - non si comprende perché non sia stata applicata l’attenuate nei confronti di Feniello per aver agito per fini moralmente leciti e soprattutto la causa estintiva della evidente tenuità del fatto. Il ministro - conclude il deputato del partito di Giorgia Meloni - accerti se Procura e Tribunale di Pescara abbiano seguito una procedura corretta nei confronti di un genitore, già provato dalla perdita di un figlio, che pare sia alla ricerca solo di giustizia e verità”.

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