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Rinvio consiglio, Forza Italia all'attacco: "Patetica soap opera deluchiana"

Duro anche il commento di Peduto (Fdi): "Il Pd ha in spregio i consessi democraticamente eletti, lo dimostrano Renzi a Roma e De Luca a Salerno, ossessionati unicamente dal potere"

"La patetica soap opera sulla incompatibilità di De Luca ha raggiunto livelli mai visti prima". E' duro il commento di Antonio Roscia, coordinatore cittadino di Forza Italia sul rinvio del consiglio comunale di lunedì, che avrebbe dovuto proseguire la discussione sulla decadenza del sindaco viceministro Vincenzo De Luca. "Il rinvio - attacca - è frutto diretto di un ukase dello zar di Salerno che ha così deciso e basta,  in barba ai Capi Gruppo comunali, alle modalità regolamentari ed alla opportunità politica".

"Premesso che il Governo resta in carica per la ordinaria amministrazione fin quando non giuri il nuovo con annessa incompatibilità, appare straordinario il disprezzo per Salerno, considerata una noia, poiché all' ordine del giorno figuravano anche altri temi di interesse collettivo per la città e non certamente allegre argomentazioni da coiffeur. Ma bisogna capirlo il nostro sindaco - esordisce Roscia -  preso dall' ansia di catapultarsi a Roma dove troverà quel Matteo Renzi, da lui considerato "personaggio da sceneggiato, di plastica, un uomo dentro la casta" solo qualche mese fa, quando sosteneva con fermezza il sigaro di Bersani nelle primarie Pd, alla faccia della coerenza".

"Salutiamo dunque il nostro impareggiabile De Luca, un uomo fuori dai partiti ma anche no, il quale diceva di Renzi che "spesso le istituzioni sono solo un palcoscenico per avere visibilità e poi puntare a Roma". Aveva ragione. Ma forse si riferiva a se stesso". Ma da Forza Italia arriva anche l'affondo del capogruppo consiliare a Palazzo di Città Giuseppe Zitarosa che parla di "politica a proprio uso e consumo. De Luca annulla il consiglio comunale del 17 febbraio prossimo sostituendolo con una conferenza stampa per porre di nuovo al centro non Salerno ma sé stesso: epilogo personalistico della cosa pubblica".

"Salerno, i suoi cittadini e i suoi rappresentanti in consiglio comunale - continua Zitarosa - stanno assistendo al peggior spettacolo della politica deluchiana: l'uso sconsiderato del proprio potere sulla cosa pubblica. L'ultimo atto è la decisione, spiazzante, di annullare l'atteso e importante consiglio comunale già convocato per lunedi 17 febbraio, in cui non solo si sarebbe discusso della decadenza del sindaco – atto a cui vuole sottrarsi fino all'ultimo – ma che avrebbe richiesto la deliberazione di molti punti all'ordine del giorno come proposte di project financing e molte altre esigenze primarie per la città. Il tutto per prendere tempo e aspettare il nuovo Governo Renzi e soddisfare la sua personale sete di potere. Se questa è la nuova politica...".

Contro De Luca anche Fratelli d'Italia con il portavoce Rosario Peduto: "Il rinvio del consiglio dimostra ancora una volta l’assoluta irrilevanza data, dal sindaco e dalla stessa maggioranza consiliare,  al rapporto  con il consiglio democraticamente eletto su una questione così dirimente e delicata ma gestita in maniera autocratica fin dall’inizio, in spregio continuo proprio del necessario confronto anzitutto con quella rappresentanza unica depositaria, a livello cittadino, della volontà popolare espressa con il voto. Si afferma che con le dimissioni del governo Letta si è chiusa formalmente la questione dell’incompatibilità delle contemporanee cariche di sindaco e di  vice-ministro ma purtroppo si ignora – volontariamente – che la “vertenza” non ha i caratteri dell’emergenza formale ma sostanziale".

"Ma tant’è, il Pd  – di cui De Luca e la maggioranza consiliare fanno organicamente parte – dimostra anche a livello nazionale di ritenere lo stesso Parlamento nazionale inutile orpello rispetto all’”irresistibile ascesa” di Matteo Renzi alla Presidenza del Consiglio, giungendo addirittura ad archiviare il Governo Letta nella sola direzione del proprio partito, by-passando così il necessario passaggio parlamentare che è regola invece in tutte le democrazie del mondo. Questo atteggiamento anti-popolare ed anti-democratico - conclude Peduto -  è evidentemente ormai il solo connotato ideologico di questa nuova classe dirigente del Pd (che De Luca supporta ed ha supportato ) che, come ha affermato lo stesso presidente del consiglio dimissionario Enrico Letta – esponente dello stesso Pd -, è unicamente ossessionata dal potere”.

  

  

    

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