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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Ferraro lascia la presidenza di Salerno Pulita: le proposte di Peduto (Lega)

Accorpare tutte le società in house del Comune di Salerno in un’Azienda Unica Multiservizi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Il segretario cittadino della Lega, Rosario Peduto, interviene in merito alle dimissioni dell’amministratore unico di “Salerno Pulita”, Antonio Ferraro, con una proposta: accorpare tutte le società in house del Comune di Salerno in un’Azienda Unica Multiservizi. “Le repentine dimissioni rassegnate in data odierna dall’ amministratore unico di “Salerno Pulita”, Antonio Ferraro, pongono con tutta evidenza un problema di trasparenza nella gestione di tutte le aziende partecipate del Comune di Salerno. Proprio per questo riteniamo che si debba procedere in tempi rapidi all’ accorpamento delle “società in house” del Comune in una sola Azienda Multiservizi che possa avviare finalmente un processo virtuoso – per le municipalizzate – di razionalizzazione dei costi, di miglioramento dei servizi e di trasparenza aziendale.” “L’ obiettivo della nostra proposta – continua Peduto – è anzitutto quello di mettere al riparo il grande patrimonio occupazionale e di competenze delle “partecipate” dalle continue speculazioni della politica locale, permettendo altresì una importante riduzione dei costi a partire dai compensi dei quattro diversi amministratori unici (SALERNO PULITA, SALERNO MOBILITA’, SALERNO SOLIDALE, SALERNO ENERGIA HOLDING). Si abolirebbero infatti tre amministratori su quattro ma anche tre collegi sindacali su quattro, con la possibilità ulteriore di creare una sola officina meccanica, un unico centro acquisti, un unico ufficio per le risorse umane che armonizzi finalmente la forza lavoro complessiva nella più larga rete dei servizi aziendali offerti dalla nuova multiservizi.” “E’ facile immaginare – conclude il segretario della Lega – l’ enorme risparmio di denaro pubblico che si può ricavare dalla creazione di una “Partecipata Unica”, ma è altrettanto facile evincere la possibilità di imporre meccanismi di effettiva trasparenza in una gestione riordinata e ridotta che preveda un percorso di nuova organizzazione aziendale in senso “partecipativo,” con la presenza, nei consigli di “sorveglianza”, delle rappresentanze dei lavoratori piuttosto che degli “amici” dell’ amministrazione.”


 

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