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Sanatoria per gli abusi edilizi, scontro a distanza tra De Luca e Legambiente

Il governatore frena sugli abbattimenti e l'associazione ambientalista lo attacca: "Non esiste l’abusivismo che non danneggia. Vadano a terra gli immobili nelle aree vincolate"

E’ scontro a distanza tra Vincenzo De Luca e Legambiente sulla sanatoria proposta dal governatore della Campania in materia di abusi edilizi. “Sono 80 mila gli alloggi abusivi cresciuti negli ultimi vent'anni: se vogliamo fare gli ambientalisti diciamo Mai più sanatoria, dopodiché gli edifici restano dove sono” afferma con determinazione l’ex sindaco di Salerno parlando ai microfoni di Radio 24. Poi aggiunge: “Se solo dovessimo immaginare una discarica dove buttare il materiale di risulta già avremmo un problema irrisolvibile e poi chi va a demolire tutto questo?". "La mia posizione - dice - è estremamente realistica ed è rivolta alla soluzione del problema”. De Luca esclude dalla sanatoria “chi ha costruito in zone pericolose per la pubblica incolumità, chi ha violato vincoli di paesaggio assoluti chi ha costruito in zone come la Costiera amalfitana e sorrentina, chi ha realizzato immobili avendo interessi con la camorra. Per il resto se c'è un alloggio abusivo per un'area interna della regione dove non si danneggia nessuno, rendiamo possibile l'inclusione di questi immobili nell'ambito di piani di recupero da realizzare in maniera ragionevole”. 

Non si è fatta attendere la reazione di Legambiente, che da anni porta avanti una dura battaglia contro l’abuso edilizio per la difesa del territorio. “Non esiste l’abusivismo che non danneggia nessuno. Le parole del presidente De Luca – tuona la vice presidente Anna Savarese -  rischiano di diventare un boomerang e un implicito avallo agli speculatori che sperano da sempre in una nuova sanatoria, con betoniere del cemento illegale che di certo non si sono fermate neanche quest’estate. La Regione dimostri quindi che è seriamente intenzionata a risolvere finalmente il problema dell’abusivismo edilizio: si abbattano subito i manufatti nelle aree vincolate, che rappresentano la gran parte degli abusi in Campania. Dopodiché si può precedere con serietà e d’intesa con le amministrazioni comunali per le aree da recuperare secondo quanto già prevede la legge”. 

Savarese conferma che l’associazione ambientalista è favorevole “a mettere mano al problema dell’abusivismo edilizio con l’unico obiettivo che si eviti di perpetuarlo così com’è stato fatto in questi decenni con la complicità della classe politica.  Non siamo però d’accordo sulle modalità suggerite dal presidente De Luca e pur apprezzando l’atteggiamento di tutela rispetto ai vincoli di salvaguardia presenti, vogliamo ricordare al governatore che già il primo condono dava la possibilità del recupero urbanistico degli insediamenti abusivi, entro un quadro di convenienza economica e sociale e tenendo conto della realizzazione di una adeguata urbanizzazione primaria e secondaria. Non solo è quindi necessario rispettare gli interessi di carattere storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, idrogeologico ma anche realizzare un razionale inserimento territoriale ed urbano dell'insediamento. Se tutto questo, coinvolgendo i comuni interessati, è possibile da realizzare saremo i pronti a schierarci a favore di quest’azione, ma se il rischio sanatoria tout cour perdura, dando di fatto un implicito assenso agli abusivi di proseguire nella devastazione del territorio, la nostra battaglia sarà ferma e decisa”. 

In Campania, come dimostrano i dati dell’ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente, l’intreccio tra camorra e politica è infatti ancora un impasto di cemento. La Campania si conferma a livello nazionale la regione più sfregiata dal mattone selvaggio con 835 infrazioni, il 14,5% sul totale, con 1.020 persone denunciate, tre arresti e 260 sequestri. Licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizione nascoste nei cassetti, piani regolatori e appalti truccati, abusivismo: un assegno in bianco da mettere nella cassaforte dei clan e una manna per i colletti bianchi del mattone.  
 

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