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Sbarco a Salerno, l'appello di Sinistra Italiana: "Basta allarmismi, i sindaci accolgano i migranti"

In una nota la federazione snocciola i numerosi sulla provincia di Salerno: "In provincia di Salerno, parliamo di circa 2.700 persone, divise tra Cas e sprar, su 1 milione e cento mila di abitanti, lo 0,24%"

Si torna ad infiammare il dibattito politico sui continui sbarchi di migranti nel porto di Salerno. Questa volta a prendere posizione è Sinistra Italiana, che replica a chi, vedi il centrodestra, critica la politica del Governo del Pd di Renzi e Gentiloni. “Non tolleriamo più chi fa dichiarazioni di allarmismo, generando la paura di un’ipotetica invasione degli Alieni. Quali numeri hanno a disposizione quanti parlano d’invasione? Dove trovano le notizie che spacciano al solo scopo di generare insicurezza, allarmismo e, infine, paura?” si domandano gli esponenti della federazione salernitana.

Poi entrano nei dettagli del fenomeno migratorio: “I numeri parlano chiaro, non c'è alcuna invasione: dal 2013 anni in tutto il paese sono arrivate circa 550 mila persone attraverso gli sbarchi, mentre tra rifugiati e richiedenti asilo ci sono, attualmente, circa 136 mila persone ospiti dei Cas e circa 24 mila degli Sprar. In provincia di Salerno, parliamo di circa 2.700 persone, divise tra Cas e sprar, su 1 milione e cento mila di abitanti, lo 0,24%. Ma, al di là dei freddi numeri, guardiamo al profilo etico: qui non si tratta di buonismo ma di politiche sociali, l’accoglienza agli immigrati è un dovere civile e legale. Gli uomini e le donne sbarcate dalla nave di Medici Senza Frontiere sono persone che hanno subito torture: violenze sessuali, bastonate, bruciature di sigarette e tutte le mortificazione di un campo di prigionia. Portano con sé un enorme bagaglio di esperienze durissime, ma invece qualcuno in città pensa di poterli accogliere con una bella etichetta, già prima che mettano piede, in molti casi per poche ore, a Salerno”.

Ma non finisce qui. I dirigente di Sinistra Italiana alzano il tiro. "Ladri di lavoro, di schede telefoniche di pasti prelibati e letti caldi": così vengono etichettati dalla retorica reazionaria e fascista di mass e media e di alcuni irresponsabili. Usciamo dall’emergenza, dando vita ad un modello di accoglienza diffuso nel Paese, operando sulla scorta di quanto da anni ci suggeriscono le associazioni e gli operatori che provano a tutelare i rifugiati. Promuoviamo una politica sociale che non metta nelle mani di pochi la gestione dei progetti, evitando che qualcuno ne faccia un business”. Infine si rivolgono ai comuni della provincia di Salerno invitandoli ad aderire alla “rete dell’accoglienza e della gestione pubblica prevista nei progetti Sprar, in modo da rimettere in moto competenze e capacità di fare rete insieme alle associazioni, alle strutture e alle professioni presenti sul territorio” .

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