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Soget, l'opposizione contro il Comune: "Risposte inadeguate ai cittadini"

I consiglieri comunali Antonio Cammarota e Roberto Celano prendono di mira il sindaco facente funzioni Enzo Napoli e l'assessore Alfonso Buonaiuto sulle cartelle pazze della Soget

L’opposizione di centrodestra prende di mira l’amministrazione comunale sul caso Soget.  Tra i primi a scendere in campo, dopo la conferenza stampa di questa mattina di Napoli e Buonaiuto, è il consigliere comunale Roberto Celano: “Ci saremmo attesi, anche alla luce di un recente sermone del sindaco decaduto, condito del consueto populismo, un intervento energico e concreto dell'Amministrazione sulla vicenda Soget e sull'atteggiamento eccessivamente vessatorio perpetrato dalla società di riscossione nei confronti dei contribuenti, spesso anche di quelli che correttamente pagano i tributi comunali con aliquote e tariffe più alte d'Italia! Ed invece, dopo sollecitazioni, proteste, proposte in commissione da parte delle opposizioni, sindaco ed assessore, elencano una serie di ovvietà, tentano di "vendere" come "concessione" ai contribuenti ciò che già è loro diritto riconosciuto dalle norme vigenti, dando la sensazione che la "montagna", dopo lungo studio, ha partorito il "topolino".

Per Celano “l'unica apprezzabile determinazione è l'accoglimento di una proposta da me sollecitata e verbalizzata, unitamente al collega Adinolfi, di evitare quantomeno sanzioni ed interessi sugli accertamenti Tarsu emessi a danno degli assegnatari di case comunali sulla maggiore superficie quantificata rispetto a quella dichiarata dal Comune stesso. Nei prossimi giorni, saremo noi che più propositivamente e concretamente evidenzieremo disfunzioni e criticità nel rapporto che intercorre tra Il Comune e la Soget, mandante e strumento dell'oppressione e della vessazione fiscale sui tartassati salernitani”.

Sulla stessa linea il consigliere comunale indipendente Antonio Cammarota: “Le spiegazioni dell’assessore sul caso Soget non convincono. Sulla prescrizione dei tributi 2008 l’assessore giurista sceglie il punitivo indirizzo giurisprudenziale vecchio sette anni quando, qualcuno spiegherà all’assessore, v’è anche altra giurisprudenza, in alcuni casi recentissima, che distingue i termini di notifica in caso di decadenza come per i ricorsi, e di prescrizione che ha funzione sanzionatoria, e quindi la diversa decorrenza con la consegna o meno al destinatario, ed altra ancora per la quale la consegna all’ufficio postale negli ultimi giorni non consente salvezza dei termini”.

Poi Cammarota entra nei dettagli: “So che la scelta avviene solo dopo lo spirare dei termini di impugnazione, e dopo che alla presenza di ben 15 consiglieri e dell’assessore il 3 marzo scorso la Commissione Bilancio all’unanimità aveva individuato notevoli e molteplici criticità e stabilito la necessità di un consiglio comunale, invitando l’assessore a recepire le istanze e preparare una proposta di delibera con l’urgenza del caso, perché in scadenza i termini. Dunque, invece di tutelare la gente si è impedito di ricorrere in Commissione Tributaria, e le altre criticità denunciate neppure sono state affrontate, come il cumulo delle sanzioni, una sorta di anatocismo tutto Soget, e l’impossibilità alla dilazione per chi ha basso reddito, così legittimando l’assurda inversione dell’onere della prova e dell’azione a carico del cittadino, scegliendo la logica di chi è pagato, per legge, per far soldi, e più ne fa più ne guadagna”.

Secondo l’esponente dell’opposizione “si è impedito il consiglio comunale, che invece provvederò a richiedere già giovedì mattina in conferenza dei capigruppo con i colleghi che lo vorranno, perché di fronte alla città ognuno si prenda le proprie responsabilità. Noi, a differenza di Buonaiuto e compagni- conclude Cammarota - stiamo dalla parte della gente e non del potere, e quindi continueremo con l’associazione La Nostra Libertà in via Lucio Petrone 69 a offrire assistenza legale gratuita e a raccogliere le firme per la petizione popolare, che ha già raggiunto in una settimana quasi mille sottoscrizioni”.

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