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Il Governo Letta boccia De Luca: "Niente deleghe, prima si dimetta"

Il sottosegretario Girlanda risponde all'interrogazione dei deputati Pd sulla mancata assegnazione delle deleghe al sindaco di Salerno

Il Governo Letta boccia il processo di incompatibilità avviato dal sindaco Vincenzo De Luca, che non ha ricevuto le deleghe "perchè finora non si è dimesso dalla carica di sindaco". Questa, in sintesi, la risposta data oggi in commissione Trasporti alla Camera, dal sottosegretario Rocco Girlanda ai deputati Pd firmatari di una interrogazione parlamentare.

"Il ministro Lupi ha manifestato fin dall'inizio del suo mandato governativo la necessità di acquisire preliminarmente dall'onorevole De Luca la declaratoria di cessazione dalla carica di sindaco». Nè sarebbe sufficiente, ha aggiunto, la procedura avviata dal consiglio comunale, reputata non idonea in particolare dopo l'indagine dell'Antitrust. Il caso dell’incompatibilità di De Luca è al vaglio anche della Prefettura.  

Immediata la replica del parlamentare salernitano del Pd Fulvio Buonavitacola, fedelissimo di De Luca, che si dice "insoddisfatto della risposta alla sua interrogazione, risposta i cui contenuti, a suo giudizio, destano incredulità. Bonavitacola rileva che si sarebbe aspettato che a rispondere, all’atto di sindacato ispettivo, fosse un rappresentante della Presidenza del Consiglio e non il sottosegretario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal momento che la figura del vice ministro è distinta da quella del sottosegretario per la distinta modalità di conferimento a ciascuno di essi delle deleghe".

Bonavitacola ricorda, infatti, che nel solo caso di conferimento di deleghe al vice ministro "il procedimento prevede che ciò avvenga con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio e questo avrebbe, a suo giudizio, implicato l’opportunità che fosse presente un rappresentante della presidenza del Consiglio dei ministri.Il fatto che, a sei mesi dal conferimento dell’incarico di vice ministro, non siano ancora state attribuite le deleghe, costituisce un gravissimo inadempimento che è in primo luogo ascrivibile alla responsabilità della Presidenza del Consiglio".

Per quanto attiene ai contenuti della risposta, osserva che "nonostante il gran numero di fonti normative che regola la materia delle incompatibilità, e che sono state dettagliatamente richiamate dal rappresentante del Governo, costituisce una valutazione unilaterale del ministro Lupi, che non trova riscontro in alcuna base normativa, quella per cui l’incarico di amministratore di ente locale impedisca il conferimento delle deleghe di vice ministro".

Buonavitacola sottolinea che "in passato, in situazioni del tutto analoghe, una simile regola non è stata applicata e si è proceduto al conferimento delle deleghe anche a soggetti che rivestivano l’incarico di sindaco. Evidenzia che la questione dell’incompatibilità delle cariche si pone quando si è in presenza di cumulo di funzioni, che non si verifica nel caso di specie, dal momento che il viceministro non prende parte alle sedute del Consiglio dei Ministri e, non avendo deleghe, non esercita funzioni in qualità di viceministro".

Osserva che "a differenza dell’incandidabilità, che investe lo status giuridico del soggetto, l’incompatibilità offre al soggetto la possibilità di esercitare un’opzione tra gli incarichi e, solo se questa opzione non viene esercitata, prevede, come meccanismo sanzionatorio, la decadenza. Ritiene comunque che tali aspetti siano del tutto estranei al conferimento delle deleghe, che deve in ogni caso essere effettuato".

In conclusione Bonavitacola osserva che "la commissione oggi ha perso l’opportunità di chiarire una questione assai grave, che incide negativamente sul lavoro degli organi istituzionali coinvolti e ribadisce che, a suo giudizio, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha abdicato in questo caso all’esercizio delle proprie prerogative. Preannuncia perciò ulteriori iniziative da parte del proprio gruppo volte a risolvere in tempi rapidi la situazione che si è creata, permettendo al viceministro di esercitare pienamente le proprie funzioni".

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