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"Stop the war: facciamo la pace": anche la Rete Italiana Pace e Disarmo promuove l'azione di pace non violenta

Anche la Rete Italiana Pace e Disarmo è tra le organizzazioni che promuovono "Stop the war: facciamo la pace", l'azione di pace nonviolenta che vedrà la presenza in Ucraina fra pochi giorni di rappresentanti della società civile italiana.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Anche la Rete Italiana Pace e Disarmo è tra le organizzazioni che promuovono "Stop the war: facciamo la pace", l'azione di pace nonviolenta che vedrà la presenza in Ucraina fra pochi giorni di rappresentanti della società civile italiana.

Al momento sono già confermati nella Carovana almeno 60 mezzi di trasporto e la presenza di circa 200 persone, con almeno 20 tonnellate di materiali che verranno donati agli ucraini fra generi alimentari e medicinali (di cui molta parte acquistata per un valore di oltre 500.000 euro). La capacità di ospitalità per il rientro è di circa 300 posti che verranno messi a disposizione di persone fragili e bambini come via di fuga dalla guerra che infuria. La Carovana è stata coordinata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII(parte di RIPD) e promossa anche da altre aderenti alla Rete che si sono impegnate fattivamente per la buona riuscita dell'iniziativa di Pace, sia con presenza di persone che con sostegno finanziario ed organizzativo. Tra di esse: Cgil, Beati i costruttori di Pace, Pax Christi, Associazione ONG Italiane, Movimento Nonviolento, FOCSIV, Un Ponte Per, Arci, Libera, MIR, Centro Studi Sereno Regis, Emmaus, Gruppo Abele.

Le immagini delle vittime, dei bambini terrorizzati o degli anziani spaesati che ci giungono dall’Ucraina e da tutte le altre zone di guerra spesso dimenticate, dilaniano le nostre coscienze. La guerra è una follia, è il cancro della convivenza tra le nazioni e la negazione dell’umanità.

Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo scempio.

Non c’è più tempo! Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Vengono momenti in cui però “la pace attende i suoi artefici” e noi non possiamo disattenderla.

Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona.

Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia.

Invitiamo pertanto tutte le organizzazioni impegnate per la costruzione della pace e per la solidarietà internazionale a dare la propria adesione, a prendere parte alla delegazione e a promuovere una serie di azioni di mobilitazione.

Per tutte le informazioni e per sostenere l’iniziativa https://www.stopthewarnow.eu/

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