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Incompatibilità, Tofalo (M5S): "Perchè a Salerno non si rispetta la legge?"

Tofalo: "La combriccola degli incompatibili sferra un attacco improvviso per inserire nel decreto omnibus del fare il concetto dell'autoconservazione"

"Spunta dalla commissione bilancio ed affari costituzionali una sconcertante novità: la combriccola degli incompatibili sferra un attacco improvviso per inserire nel decreto omnibus del fare il concetto dell’autoconservazione. L’emendamento è bipartisan e porta le firma di deputati di Pdl, Pd e Sel". Così esordisce il cittadino in Parlamento di Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo che presenta un'interrogazione al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell'Interno e della Pubblica Amministrazione per chiedere chiarezza sulla vicenda.

"Per l’ennesima volta il partito unico delle maggioranze mescolate e delle comode minoranze d’opposizione dedica il proprio tempo a conservare diritti acquisiti mentre il paese muore inascoltato - aggiunge - Proprio ieri è stata presentata dal Movimento 5 Stelle un’interrogazione per fare chiarezza su doppi incarichi e forzature istituzionali di chi ha deciso di mettere la propria carriera al di sopra del bene comune".

"Il Decreto Legislativo n. 39 dell’8 aprile 2013 sull’incompatibilità, ha creato nel contesto istituzionale salernitano una serie di abusivi alle cariche pubbliche - si legge nell'interrogazione di Tofalo - L’accumulo di cariche istituzionali se prima considerato esecrabile ma non perseguibile, è diventato dalla pubblicazione del D.Lgs 39 sulla G.U. del 19-4-2013  ufficialmente fuori legge. Nel contesto salernitano è stata fin’ora prassi consolidata assistere ad occupazioni istituzionali (soprattutto in ambito provinciale) con doppi o tripli incarichi. L’occupazione è  l’attestato di riconoscenza verso il potentato locale di turno e gratificazione per il bacino di voti o di interessi".

"L’Amministrazione Provinciale di Salerno guidata da un Presidente non eletto a suffragio universale ma collocato dal suo predecessore Cirielli a mantenere le posizioni di potere  annovera  abusivi  tra le sue fila: Amilcare Mancusi, assessore al Bilancio, Personale e politiche Socio-Sanitarie ed al contempo sindaco di Sarno; Marcello Feola, assessore ai Lavori  Pubblici e Viabilità alla Provincia di Salerno fino alle elezioni politiche 2013 ora diventato Presidente del CdA Amministratore Delegato Arechi Multiservice Società partecipata della provincia di Salerno; Giovanni Moscatiello, già Segretario generale della provincia di Salerno e allo stesso tempo sindaco di Baronissi. Inoltre il Segretario nella Pubblica amministrazione è il responsabile del piano anticorruzione".

Su Antonio Squillante, direttore generale dell’Asl Salerno1, Tofalo aggiunge: "Il ruolo può essere ricoperto soltanto da chi per i 5 anni precedenti non si sia eletto né si sia candidato per nessuna competizione elettorale che avesse come territorio di riferimento l’area amministrata con il nuovo incarico. Il fatto che Squillante sia stato negli ultimi 3 anni candidato a sindaco di Angri, consigliere comunale di Angri, assessore provinciale è più che sufficiente per far rientrare anche il direttore generale dell’Asl Salerno tra la categoria degli abusivi".
 
"Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, nominato viceministro alle infrastrutture dal governo Letta e, di conseguenza, incompatibile in termini di legge per una delle due cariche, come l’On. Cirielli approfittando di un buco nella legge gioca sull’equivoco  dichiarando a una Tv locale, come riportato da quotidiani locali, Ci sono due strade, la prima è che il sindaco di dimetta ma questo significare paralizzare l’attività del Consiglio e buttare al vento anni di lavoro e certamente io non lo avrei mai fatto.  La seconda strada è quella della decadenza del sindaco decretata dal consiglio comunale che garantisce al Consiglio di continuare a lavorare e portare avanti le attività che sono in corso”, scrive Tofalo.

Tofalo, dunque, vuole conoscere i motivi per i quali non sia stato dato corso all’applicazione del D.Lgs 8 aprile 2013, n. 39 e quali sono le ragioni, che hanno impedito ad oggi l’applicazione del DLgs 39/2013 e i nomi dei responsabili che non hanno provveduto a quanto previsto nella legislazione italiana.

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