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"Un sindaco, una squadra e un programma, liberiamo la città": l'appello di DEEP Democrazia e Partecipazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Da mesi a Salerno, come in quel programma della TV francese, si discute. Si discute del Tribunale, degli alberi tagliati, dei quartieri e delle periferie, delle spiagge libere e occupate. Si discute di tutti quei problemi piccoli e grandi di una città che segnano il benessere – o il malessere – dei cittadini. Soprattutto noi, cosiddetti “civici”, mentre infuriava e infuria la pandemia, non abbiamo fatto altro che discutere nelle tante piattaforme on line in previsione di queste prossime amministrative. Anche noi di DEEP abbiamo fatto la nostra parte e vogliamo continuare a farla, chiamando esperti a raccontarci di altre esperienze: come le aree di micro salute a Trieste aperte h24; la mobilità in Francia; i rifiuti zero di Zero Waste, la Città Bosco di Milano. Esperienze che vedono i cittadini protagonisti, partecipi insieme alle istituzioni per modelli di città evolute e vivibili, dove si curano le persone e i giardini, dove si respira aria salubre e si hanno servizi a misura di uomini, donne, anziani, disabili, bambini, immigrati. Una città improntata al benessere e non agli affari a vantaggio di alcuni e a danno di tutti. Dopo venticinque anni di propaganda, in una Salerno svuotata della propria storia e votata all’affarismo più spinto, oggi finalmente parti della città esprimono a voce alta l’impellente necessità di contare, dire la propria, partecipare. Ma dietro al coro di voci, in gran parte frammentate, si nasconde un’altra discussione, silenziosa e invisibile eppure intrecciata, quella di una politica che ha fatto della mancata trasparenza un costume e dell’opportunismo una regola; quella che vuole cambiare tutto per non cambiare niente, quella che pensa che la città non cambierà mai e continuerà a garantire posti, affari, privilegi al gruppo degli “eletti”. Questa città, a nostro avviso, va lasciata perdere al buio che ha scelto; rispondendo alle sue trame con il massimo della visibilità per mettersi in gioco in maniera chiara e trasparente. Senza inseguire improbabili alleanze che dipendono da equilibri nazionali e vedono come destinazione occulta il PD, qui a Salerno mera espressione del gruppo dominante; o continuando ad inseguire la girandola dei protagonismi dei tanti aspiranti sindaci che si nascondono dietro l’invocazione ai programmi. Lanciamo quindi un appello per una sana politica che esca da questi giochi tortuosi e si mostri per quello che è, indicando un nome, una squadra, un programma. Solo così si potrà generare un circuito virtuoso, senza più inseguire trattative che rischiano di lasciare la città al medesimo destino di questi ultimi decenni. Noi di DEEP riteniamo che questo momento sia giunto; e chiediamo che le aree riunitesi intorno ai gruppi della sinistra – uniche “visibili” -  indichino senza ulteriori indugi la figura del sindaco e la squadra di lavoro, chiudendo le eterne trattative che hanno scarsissimo appeal presso i cittadini, contando sulle proprie forze, chiedendo la fiducia per un radicale cambiamento, per liberare la città, senza se e senza ma, quelli che siamo, quelli che ci crediamo.

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