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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Vincenzo De Luca: "Governo Monti lontano dai problemi quotidiani"

Il primo cittadino di Salerno, in occasione della presentazione del libro del parlamentare Giorgio La Malfa, ha criticato l'esecutivo tecnico

Vincenzo De Luca a testa bassa contro il governo Monti: in occasione della presentazione del libro "L'Europa in pericolo. La crisi dell'Euro" scritto dal parlamentare Giorgio La Malfa e presentato a palazzo di Città nel corso di un dibattito al quale erano presenti, tra gli altri, l'autore stesso e il sindaco, il primo cittadino ha mosso critiche all'esecutivo Monti.

"La linea politica adottata dal governo Monti, seppur necessaria un anno fa, può tradursi in una semplice espressione: morire fra gli applausi. E' l'espressione emblematica di un modo contabile di pensare, che non conosce le reali condizioni di vita della gente e delle imprese, che non riesce a comprendere come la tensione sociale sia tale da mettere a rischio persino la tenuta democratica del paese. E, a ben vedere, neanche i conti tornano, se è vero che il debito pubblico è aumentato ed è ai massimi storici. Il mito del pareggio di bilancio significa la rinuncia della politica al governo dei processi sociali" ha dichiarato il sindaco De Luca, che pure ha riconosciuto, in altre occasioni, l'importanza del lavoro svolto dall'esecutivo "tecnico". De Luca ha però precisato che dopo il rigore occorrono misure per la crescita: non bastano solamente "i tagli lineari".

Il primo cittadino ha quindi evidenziato le difficoltà finanziarie degli enti locali ed è tornato a parlare di Patto di stabilità: Non si può, ad esempio, non escludere almeno in parte dal Patto di stabilità le spese per gli investimenti. Io non sono contro il rigore, anzi sono per avere più rigore ed evitare quel paradosso dell'efficienza che è l'emblema dell'ottusità dei tagli lineari".

"Mi auguro - ha concluso il sindaco De Luca - che si apra presto una nuova stagione politica, che sia in grado di cambiare radicalmente la cultura riformista incardinandola nel principio di responsabilità. E' mia forte convinzione che chi lavora non è un ingranaggio, con buona pace di Marchionne. Chi non lavora, però, deve essere licenziato: in queste condizioni non possiamo consentirci più alcuna forma di parassitismo. Dovrà valere un principio basilare: nessun contributo dello Stato senza una corrispettiva prestazione lavorativa. Al contempo dovrà, però valere un altro concetto fondamentale: il governo di questi problemi non è solo un mero lavoro contabile".

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