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Troppi contratti a termine nelle scuole: arriva il risarcimento per un precario di Salerno

Non può esserci discriminazione tra un impiegato amministrativo precario e uno di ruolo. A stabilirlo è una sentenza emessa, lo scorso 23 gennaio, dal giudice del lavoro di Salerno che ha accolto il ricorso presentato da un assistente di segreteria

Il Ministero dell’Istruzione è stato condannato a risarcire oltre 10 mila euro ad un assistente amministrativo di 60 anni, di Salerno, che dal 2001 ha continuato a lavorare da precario nelle scuole di mezza provincia. Non solo. Ma il Miur è stato condannato anche a corrispondergli le differenze stipendiali.

La sentenza

Non può esserci discriminazione tra un impiegato amministrativo precario e uno di ruolo. A stabilirlo – riporta Il Mattino – è una sentenza emessa, lo scorso 23 gennaio, dal giudice del lavoro di Salerno Caterina Petrosino, che ha accolto il ricorso presentato da un assistente di segreteria. Secondo il giudice è stata accertata non solo “l’illegittimità della successione dei contratti a termine” che fa scattare la condanna del Miur a risarcire circa 10 mila euro. Ma anche “la violazione del principio di non discriminazione previsto dalla clausola 4 dell’Accordo Quadro Europeo” condannando l’amministrazione convenuta al pagamento in favore del ricorrente “delle eventuali differenze stipendiali maturate in ragione della anzianità di servizio”. Una sentenza destinata a far discutere e soprattutto che dà una speranza in più agli impiegati amministrativi che, negli ultimi anni, hanno lavorato nel Salernitano con contratti a termine, i quali possono richiedere il risarcimento delle mensilità arretrate e richiedere al contempo gli scatti di anzianità ai fini pensionistici. 

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