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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Stop alla violenza sulle donne": sarà in distribuzione il calendario di Miss Cilento

Una donna su tre, nel mondo, ha subito violenza. Il lockdown e la pandemia hanno peggiorato la situazione delle donne che si sono ritrovate doppiamente isolate, con la difficoltà di chiedere aiuto. Iniziative anche in altri luoghi della provincia. Il presidente Strianese: "No al femminicidio"

Miss Cilento, Vallo di Diano e Alburni 2021, il calendario di Chiara Di Domenico: dodici mesi di eleganza pura per la ventenne reginetta di bellezza dell’area protetta. Il prossimo dicembre, come tradizione vuole è il mese che porta a guardarsi intorno al fine di scegliere quale sarà il calendario più bello e particolare. L’offerta è ricca ma ognuno ha i suoi gusti. La proposta firmata Lino’s Production che vede la bella Miss salese immortalata per un giorno da Emanuele Walter Navazio tra i suggestivi vicoletti di Sala Consilina vuole lanciare un messaggio di Stop alla Violenza sulle Donne. 

I numeri della vergogna

Una donna su tre, nel mondo, ha subito violenza. Il lockdown e la pandemia hanno peggiorato la situazione delle donne che si sono ritrovate doppiamente  isolate, con la difficoltà di chiedere aiuto. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale, che richiede uno sforzo di cambiamento comune, perché rappresenta un costo di vite umane, di dolore e di sofferenza, così come un costo sociale che non possiamo più permetterci. La Miss Chiara Di Domenico spiega: “Gli uomini violenti esercitano la violenza, da quella verbale a quella fisica e sessuale, per paura di perdere il potere: il loro atteggiamento è percepito come «normale»; fa parte del copione della virilità cui in genere aderiscono profondamente. Talvolta sono insicuri e hanno poca fiducia in se stessi, ma, invece di cercare di capire che cosa esattamente non vada bene nella propria vita, accusano le donne e le considerano responsabili dei loro fallimenti. Progressivamente, trasformano la vita della donna in un incubo: la incitano a smettere di lavorare; dicono di volere un figlio e poi, quando la donna è incinta, la esortano ad abortire; hanno delle amanti, ma non tollerano che le donne, a loro volta, abbiano altre relazioni. E, quando la donna cerca di rifarsi la vita con un altro, la cercano, la minacciano, la picchiano, talvolta l’uccidono. Dire no alla violenza può sembrare scontato, ma finché ci sarà bisogno di una giornata internazionale contro la violenza sulle donne significa che i nostri NO non saranno stati ancora abbastanza. Esiste un solo modo per cambiare un fidanzato violento: cambiare fidanzato”. "Il calendario – dichiara il Patron Lino Miraldi - verrà ufficialmente presentato, prima o durante le vacanze natalizie, a Sala Consilina in un evento che stiamo organizzando".

Le altre iniziative in provincia

Dal primo gennaio al 7 novembre 2021 in Italia sono stati registrati 247 omicidi, con 103 vittime donne (una ogni tre giorni), di cui 87 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 60 sono morte per mano del partner o dell’ex partner. Una fotografia che mostra un lieve decremento (-2%) nell’andamento generale degli omicidi, da 251 a 247, rispetto al 2020, ma che vede invece aumentare le vittime di genere femminile di un drammatico 6 per cento, da 97 a 103. “Sono i dati dell’ultimo report Omicidi volontari del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale - dichiara il Presidente della Provincia Michele Strianese – e sono numeri che fanno paura. Ancora una volta siamo di fronte a un lungo elenco di femminicidi e ancora una volta siamo qui a chiedere cambiamento e maggiori tutele per le donne. Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Onu con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. Adottata dall'Assemblea Generale, parla di violenza contro le donne come di "uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini". Purtroppo la violenza nasce in ambito domestico, non solo femminicidi, ma anche stalking, violenze sessuali, abusi, maltrattamenti. Reati commessi da uomini: compagni o ex, padri, fratelli, all’interno quindi di un nucleo familiare che non è in grado di rispettare e tutelare la figura femminile. Violenza e patriarcato oggi sono inaccettabili. È necessaria una rivoluzione culturale che promuova ovunque relazioni non discriminatorie e rispetto delle differenze di genere. Sono profondamente convinto che azzerare la violenza contro le donne sia una battaglia culturale prioritaria per tutti noi. La salvaguardia di pari diritti umani e civili e quindi dell’autodeterminazione femminile, la tutela della sicurezza e della serenità di tutte le donne, deve essere un baluardo di civiltà imprescindibile. Noi che abbiamo incarichi politici, ancora di più abbiamo la responsabilità di costruire nuovi modelli culturali, di fare scelte che orientino il cambiamento, con urgenza. Se non partiamo da questo non potremo mai considerarci civili”.
 

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