Lavori al Molo Manfredi: ritrovato un cannone della II Guerra Mondiale
Per continuare a scavare nell'area del ritrovamento bisognerà aspettare diversi mesi per tutti i rilievi del caso
Una strana sorpresa è venuta fuori dalle acque del Molo Manfredi: durante le operazioni di dragaggio del fondale, qualche giorno fa, è stato portato alla luce un cannone presubilmente della Seconda Guerra Mondiale. Gli operai stavano scavando per predisporre il fondale e la nuova imboccatura del porto. Per continuare a scavare nell'area del ritrovamento bisognerà aspettare diversi mesi per tutti i rilievi del caso. Una bella notizia che, però, porterà dei rallentamenti sulla tabella di marcia.
Il sopralluogo
Presente sul posto, insieme al vice questore della Polizia di frontiera di Salerno Giuliana Postiglione, anche il direttore del Museo dello Sbarco Antonio Palo per verificare lo stato di conservazione del cannone. Il cannone leggero risale all’operazione Avalanche ed ha, ovviamente, - si legge in una nota del direttore Palo – “bisogno di un lungo e costoso restauro (abbiamo già qualche idea sulla nazionalità del reperto, ma ci esprimeremo solo dopo averne avuta l’assoluta certezza). In mattinata, il nucleo dello SDAI della marina ha anche fatto brillare al largo tre proiettili ritrovati accanto al cannone. In attesa che si compia l’iter burocratico per esporre il reperto nel Museo dello Sbarco e Salerno Capitale, abbiamo chiesto al Comandante della Capitaneria di Porto Daniele Di Guardo di procedere ad una prima opera di desalinizzazione, che se non effettuata subito porterebbe in brevissimo tempo alla completa distruzione del reperto”.