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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Nautica: CNA Salerno aderisce a "Patto sul Mare"

Lo scopo dell'incontro era fare il punto sulle opportunità di sviluppo della nautica alla luce degli ultimi dati pubblicati nel nono rapporto nazionale sull’Economia del mare e sviluppare strategie condivise e percorribili per indirizzare il settore verso una più completa sostenibilità ambientale

Lucio Ronca, presidente provinciale della Cna di Salerno e Sergio Casola, componente della Giunta camerale di Salerno hanno avuto un incontro al Marina D’Arechi Port Village, nell’ambito del secondo weekend della quinta edizione del Salerno Boat Show con Agostino Gallozzi, presidente del Marina d’Arechi, Antonello Testa, consigliere delegato all’economia del mare di Informare, azienda speciale della Camera di Commercio di Frosinone Latina, Francesco Di Filippo, vice presidente vicario di Assonautica italiana, e Felice d’Argenzio, responsabile area economia del mare di Informare.

L'incontro

Lo scopo dell'incontro era fare il punto sulle opportunità di sviluppo della nautica alla luce degli ultimi dati pubblicati nel nono rapporto nazionale sull’Economia del mare e sviluppare strategie condivise e percorribili per indirizzare il settore verso una più completa sostenibilità ambientale.

L’incontro è nato sulla scia della proposta di promuovere un Patto del Mare, lanciata nei giorni scorsi dal presidente della CCIAA del Basso Lazio, Giovanni Acampora, per unire, su scopi comuni, gli 8.000 km di costa del nostro Paese per ripartire insieme dall’economia blu. Una ipotesi pienamente condivisa dalla Cna di Salerno, pronta a garantire il suo supporto sulla necessità di operare in sinergia, anche con il supporto delle Associazioni di categoria e degli stakeholder, per avere un ruolo sempre più incisivo al fianco delle imprese del settore, così come ha ribadito, nel corso del confronto anche Antonello Testa. Casola e Ronca hanno offerto la piena disponibilità della Cna di Salerno a supportare l’ambizione di unire gli sforzi nella direzione di valorizzare il settore, anche puntando sulle potenzialità del turismo. Salerno, in base al nono rapporto che analizza ruolo ed impatto della Risorsa Mare nell’economia italiana,( ed anche gli impatti della pandemia) è quarta tra le province italiane per numero di imprese legate alla filiera del Turismo, quinta secondo la numerosità assoluta delle imprese dell’economia del mare con 6069 imprese, mentre è ottava per numero di occupati.

I commenti

"Territorio ed istituzioni devono tornare a credere nelle potenzialità della Risorsa mare - hanno ricordato Lucio Ronca e Sergio Casola, sottolineando che era stato questo anche uno dei temi promossi dall’assemblea provinciale dell’associazione- le potenzialità legate allo sviluppo economico ed occupazionale sono sotto gli occhi di tutti ed è il momento di unire gli sforzi".

Il presidente Agostino Gallozzi ha ricordato quanto emerso già al Salone di Genova, ovvero le opportunità legate alla promozione di una destinazione Italia unica, che a partire dalla capofila ligure, includa in un percorso comune tutti i saloni e gli eventi, valorizzando magari singole specificità territoriali. "Salerno sta sviluppando un’ambizione turistica - ha dichiarato Gallozzi- ora occorre creare contenuti di attrazione: la nautica può essere uno di essi, coniugando produzioni e turismo in un contesto esaltato dalla piacevolezza propria della nostra città".

Sulla creazione di una rete di Boat Show satelliti con Genova, pieno accordo anche dal vice di Assonautica, Francesco Di Filippo, che chiede di guardare alla promozione del turismo nautico come la carta vincente. "Occorre superare quel retaggio culturale che non consente di valutare la Nautica come una filiera veramente infinita e ricca - ha dichiarato Di Filippo- è necessario che, anche da un punto di vista legislativo e di risorse, si prenda seriamente in considerazione questa opportunità". Per Antonello Testa "La ripresa e la resilienza della nostra economia blu passeranno dal ripristino e dalla protezione degli habitat marini, dal monitoraggio rafforzato e dalla digitalizzazione delle aree marine protette, invertendo una tendenza al degrado che continua a caratterizzare gli ecosistemi mediterranei. Anche grazie agli investimenti del Recovery Fund, l'Italia potrà puntare ad un concreto sviluppo di tecnologie impianti di energia rinnovabile off-shore; mentre i porti, più sostenibili e più integrati, potranno diventare nodi cruciali di un trasporto intermodale più moderno ed efficiente".

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