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Post Covid, educatori e psicologi allo "Smile Camp": "Così i bambini tornano alla normalità"

Le attività sono iniziate il 15 giugno e termineranno il 31 luglio, per poi riprendere l’ultima settimana di agosto e le prime due di settembre. Il presidente De Luca: "Fisiologico calo di iscrizioni, ma i nostri ragazzi stanno bene e si divertono"

Nonostante l’emergenza Covid-19 molte famiglie salernitane hanno deciso di mandare comunque i loro figli nei campi estivi, per far trascorrere loro un’estate all’insegna del divertimento. Tra quelli più conosciuti e frequentati a Salerno c’è sicuramente lo “Smile Camp” che, quest’anno, è arrivato alla settima edizione. E, ovviamente, si è attrezzato per svolgere le proprie attività, all’interno del Dopolavoro ferroviario di Salerno (ma non solo), nel pieno rispetto delle normative contro la diffusione del virus. 

Le attività sportive

Presso lo Smile Camp si possono praticare diversi sport come atletica, calcio, scherma, chanbara, nuoto, ginnastica ritmica, danza e taekwond con i maestri Francesco Rocciola  e Piersilvano Mazzone. Ma vengono svolte anche attività all'esterno della struttura di via Dalmazia. In queste settimane, ad esempio, sono state organizzate due uscite: la prima sul Fiume Calore per fare rafting; la seconda in barca a vela solcando il mare della Costiera Amalfitana. La struttura è aperta a tutti i bambini, anche a quelli con problemi di autismo o che sono messi alla prova dal tribunale. Le attività sono iniziate il 15 giugno e termineranno il 31 luglio, per poi riprendere l’ultima settimana di agosto e le prime due di settembre. Inevitabile, a causa del Covid, un calo delle iscrizioni: “Abbiamo 60-70 bambini a settimana, in base agli spazi in gestione. Gli anni precedenti, invece, arrivavano anche a 100 a 150 iscritti a settimana. C’è stato calo per la paura della diffusione del virus ma anche per la riduzione delle attività visto che, ad esempio, abbiamo dovuto eliminare quelle in spiaggia, i corsi di vela ed altre” spiega, a Salernotoday, il presidente dell’associazione Asd Avantgarde Sport Marco De Luca

La prevenzione  

Il divertimento in sicurezza è, comunque, assicurato. “Stiamo rispettando il protocollo che prevede il rapporto di 1 a 5, 1 a 7, 1 a 10 a seconda delle varie fasce d’età; manteniamo un elevato numero di educatori in modo da poter gestire in sicurezza e con il distanziamento sociale i nostri ragazzi; svolgiamo le attività puntando molto su quello che è il recupero della socialità, che è mancata tantissimo ai giovani durante il lockdown. Lo sport ci aiuta a raggiungere questo obiettivo allontanando i ragazzi dalle apparecchiature elettroniche (telefonini, play station, didattica a distanza ecc..) che inevitabilmente li hanno portati all’isolamento. E, quindi, attraverso le attività sportive del nostro campo estivo, cerchiamo di restituire loro una normalità che, ripeto, gli è mancata tanto. Le famiglie anche questo ci chiedono e devo dire che sono contente”.  La struttura, come dicevamo, si è adeguata alle norme anti-Coronavirus: “Noi educatori portiamo tutti la mascherina. I ragazzi – aggiunge il presidente De Luca - quando fanno attività sportiva possono anche non indossarla; quando, invece, svolgono attività sociali e dunque di gruppo allora è obbligatoria. Da questo punto di vista devo dire, però, che è stato fatto un ottimo lavoro da parte delle famiglie, soprattutto sulla fascia dei più piccoli: sono stati ben educati alla prevenzione. I più grandi, invece, sono più irruenti ma riusciamo tranquillamente a controllarli”. Al lavoro nel campo estivo anche gli psicologi: “Ci aiutano ad  interfacciarci con i bambini dal punto di vista psicologico. Molte famiglie, infatti, ci hanno segnalato che i loro figli si erano completamente alienati dalla vita normale durante il lockdown. All’inizio, infatti, ci sono state delle difficoltà, ma piano piano hanno ripreso la vita normale ricominciando anche con le normali relazioni tra di loro”. 

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