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Fugge dalla guerra e partorisce al Ruggi a 38 anni, l'intervista a Tatyana: "Vorrei solo tornare a casa mia"

Non riesce a parlare se non con un nodo in gola, Tatyana, madre del piccolo Maxym, venuto alla luce al Ruggi il 6 aprile, nel reparto Gravidanza a Rischio del Ruggi: la nostra intervista

Ha tanto sperato di diventare madre, affidandosi a medici e specialisti nel suo Paese. Ma mai avrebbe immaginato che quel piccolo, a lungo desiderato, sarebbe nato durante la guerra. Tatyana, ucraina 38enne, di professione contabile, è fuggita dalle bombe lanciate su Kharkiv all'8 mese di gravidanza, intraprendendo un lungo viaggio, prima in treno e poi in pullman, con la sorella e la madre, per arrivare a Salerno, dove da anni lavora sua cugina Nataly. Con il cuore colpo di timore, Tatyana, guidata dalla ginecologa russa-ucraina Elena Lagoda, è stata affidata al reparto Gravidanza a Rischio del Ruggi, accolta dal dottor Mario Polichetti, "persona perbene e grande professionista" come sottolineato dalla neo-mamma: "Il nostro lavoro lo si fa per missione e per passione: se mancano questi due elementi, la professione non dovrebbe essere esercitata", ha osservato, commosso, il noto ginecologo salernitano. Ed il 6 aprile è nato Maxym, dal peso di 3,150 kg, riaccendendo un barlume di speranza nella famiglia della 38enne, attualmente divisa per cause di forza maggiore. Non senza difficoltà linguistiche e con il prezioso supporto della cugina Nataly, Tatyana ci ha concesso una toccante intervista.

Tatyana stai vivendo un momento di gioia per la nascita del tuo bambino e, contemporaneamente, di sofferenza per la guerra nel tuo Paese. Cosa provi? Sei in contatto con tuo marito rimasto in Ucraina?

Sì, da tanti anni aspettavo questo bambino, ma non avrei mai pensato di diventare mamma in Italia, in questa dolorosa situazione. Mio marito è dovuto restare in Ucraina a combattere, ma sono in contatto con lui ogni giorno (piange ndr). Nella mia città ho lasciato tutto.

Qual è stato il momento più difficile che hai vissuto nell'ultimo periodo?

Io non lo so. Sto soffrendo tanto, vorrei tornare a casa mia, da mio marito.

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Tetyana con il marito

Sei venuta qui con tua madre e tua sorella: chi vi sta ospitando?

Una donna a Pontecagnano ci ha accolte, ma adesso, con la nascita del piccolo Maxym abbiamo bisogno di pannolini e di tante cose. Qui non conosciamo la lingua e non sappiamo esattamente come andare avanti.

Qual è il desiderio più grande che hai?

Vorrei solo poter tornare a casa: il giorno stesso in cui finirà la guerra, io partirò e torneremo nella nostra città.

La tua città è Kharkiv, giusto? Purtroppo ha subito bombardamenti...

Sì, è impressionante vedere le foto "del prima e del dopo" della mia città (le si spezza la voce ndr).

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La città dopo i bombordamenti

Pensi che il conflitto durerà ancora tanto? Quali sono le sensazioni tue e di chi è fuggito dalla guerra? Come finirà?

Noi speriamo che l'Ucraina vinca questa guerra: vogliamo solo essere liberi di condurre la nostra vita a casa nostra, senza rischiare di essere uccisi. Chiediamo solo questo.

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