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"Competenze psicosociali per la sanità e le professioni d’aiuto": la presentazione del libro a Mercato San Severino

Nardiello: "Per la prima volta, con la pandemia, l'Emergenza entra nella Sanità Pubblica ed è quindi stato necessario modificare la tecnica di approccio, rendendola adatta alle altre situazioni, puntando sul rafforzamento delle competenze psico-sociali quali strumento di lavoro"

Riflettori puntati sulla cultura del benessere per le professioni d’aiuto, venerdì sera, presso la sala consiliare del Comune di Mercato San Severino. Ad accendere l'interesse degli operatori e dei professionisti, volontari e non, del settore Sanità, la presentazione del libro "Competenze psicosociali per la sanità e le professioni d’aiuto" a cura di Domenico Nardiello e Giorgio Caviglia, moderata dalla giornalista Marilia Parente, responsabile di Salernotoday. Dopo il saluto istituzionale dell'assessore comunale alla Cultura, Enza Cavaliere che ha portato il saluto del sindaco Antonio Somma e l'intervento della consigliera Fara Russo, anestesista e pneumologa, a prendere la parola, il curatore del testo, Domenico Nardiello psicoterapeuta lacaniano ed esperto in Psicologia dell'Emergenza che ha spiegato come il lavoro sia nato prima dell'emergenza, a fronte del susseguirsi dei fenomeni di violenza registrati nei Pronto Soccorso degli ospedali. "Interrogandoci sul perchè di questi fenomeni crescenti, abbiamo avviato un lavoro di ricerca che propone un percorso, partendo dall'analisi ed arrivando alle tecniche e alle strategie da applicare per la risoluzione delle criticità riscontrate- ha spiegato il dottor Nardiello - Per la prima volta, con la pandemia, l'Emergenza entra nella Sanità Pubblica ed è quindi stato necessario modificare la tecnica per affrontare l'emergenza, rendendola adatta alle altre situazioni, puntando sul rafforzamento delle competenze psico-sociali quali strumento di lavoro e approfondendo il concetto di empatia asimmetrica, volta a creare un dislivello tra il curante e il curato, al fine di tutelare entrambi". Umanizzare le cure e studiare risposte adeguate alle domande d'aiuto  che richiedono più attenzione all'altro: questo tra i principali obiettivi del testo che offre, dunque, una riflessione fondamentale per gestire al meglio il proprio lavoro.

"Lo stress non è una malattia, ma la risposta allo stress può essere patologica - incalza il dottor Pietro Crescenzo, psicologo  ed esperto in valutazione e trattamento dello stress e della sindrome del burn-out - Occorre ricordare che gli operatori sono esseri umani e come tali devono avere spazio e dar voce ad un loro disagio, chiedendo anche aiuto quando occorre: la relazione resta il cuore dell'aiuto". Infine, a sottolineare l'importanza della comunicazione e dell'empatia tra medico e paziente, il dottor Marco Napoli, gastroenterologo del Gemelli di Roma: "Alcuni pensano che mente-corpo siano entità correlate, ma in realtà sono la stessa cosa - ha sottolineato il dottore- La comunicazione tra medico e paziente è alla base della cura: l'auspicio è che in tutti gli ospedali, siano messi a disposizione ambulatori con psicologi al fine di migliorare le relazioni e quindi la riuscita della cura".

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