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Una mostra dedicata a Pier Paolo Pasolini al "Tempio del Popolo" di Policastro Bussentino

La mostra d’arte dedicata al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, dopo le tappe ad Udine, Roma ed Avellino, approda nel Cilento, a Policastro Bussentino

Dopo le tappe di Udine, Roma ed Avellino, Uccellacci e uccellini, la mostra d'arte dedicata al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini approda in Cilento, in particolare a Policastro Bussentino. Dall'8 al 12 dicembre, infatti, presso il cineteatro Tempio del Popolo, sarà possibile ammirare le 40 opere di 30 artisti, provenienti da varie regioni italiane ed anche dall’estero, che omaggiano la figura di uno dei più grandi intellettuali italiani del ‘900.

La mostra

Diversi gli stili, astratto, informale, figurativo, degli espositori, artisti di formazione accademica, le cui carriere sono costellate da innumerevoli riconoscimenti (dalle Medaglie d’oro della Presidenza della Repubblica, alle mostre personali tenute in prestigiose locations italiane e straniere; dalla esposizione permanente di opere, presso musei e fondazioni, alle presentazioni di critici d’arte di livello nazionale, alle recensioni sui migliori cataloghi d’arte).

La mostra a Policastro Bussentino, voluta da Cilento Cultura in Movimento e dal prof. Enzo Angiuoni-Arteuropa, con il Patrocinio del Comune di Santa Marina (SA), segue un’analoga iniziativa, Omaggio a Totò tenutasi qualche anno fa a Roccagloriosa ed arrivata poi, alle Fiere del Turismo di Milano, Napoli e Paestum.

La lettera aperta postuma

Leo Strozzieri, che ha scritto l'introduzione al catalogo della mostra, ha voluto dedicare una lettera aperta Pasolini: "Caro Pier Paolo...ci tenevo molto a fare memoria della terra friulana, perché poi è a tutti noto il tuo impegno silenzioso, ma non troppo, per gli emarginati, gli esclusi...Lo sai che su questo tema degli ultimi, degli scarti, come li definisce Bergoglio, di straordinaria attualità anche nel terzo millennio, mi viene in mente un accostamento con il cantautore Fabrizio de André…due facce della stessa medaglia, quella della critica alla società occidentale capitalistica, del benessere e del consumismo proprio della borghesia? Nella tua visione politica il popolo anziché oggetto deve divenire soggetto agente della e nella storia. De André, dal canto suo, in tutta la sua produzione artistica pone al centro dell’interesse figure ghettizzate della vecchia Genova che certo non sono gigli, ma son sempre figli vittime di questo mondo...Mi piace riportare un pensiero davvero sublime con cui Alda Merini ti volle omaggiare come solo lei poteva con il suo linguaggio: "Nella storia illuminavi di versi le correnti libagioni e pur sei grande ché tu solo il male hai assunto ad un ruolo di preghiera". Caro maestro, ho accattato volentieri l’invito a collaborare alla mostra di arti visive in occasione dei tuoi cento anni dalla nascita, perché so per certo che questa iniziativa nella mente dei promotori vuole essere una sorta di riparazione per le medioevali censure ed ostracismi subìti per troppo tempo da te, dal tuo pensiero e dalle tue opere e mi auguro che l’esposizione sia uno stimolo per la società e soprattutto per i più giovani a riscoprire la freschezza sorgiva del tuo messaggio non troppo diverso, a mio avviso, da quello del Cristo che hai immortalato nel tuo capolavoro del ’60. Ti saluto, mio amato maestro, esternandoti il mio apprezzamento per essere riuscito, nonostante la tua formazione si sia basata sulla figura laica di Cristo, a credere nei giovani ripieni, com’è scritto in un testo messo in onda dall’Università Cattolica milanese, di quella sostanza che è la speranza".

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