Natale 2020 nelle Carceri, la lettera-appello di Don Pasquale Cascio e Don Rosario Petrone
La lettera: "L’appello e l’augurio per questo Santo Natale sono rivolti proprio per questo stile del passo dopo passo per entrare e prendersi cura dei fratelli e delle sorelle in detenzione"
Lanciano il loro messaggio di Natale, Pasquale Cascio, Vescovo delegato, e Don Rosario Petrone, Responsabile Regionale dei Cappellani delle Carceri per la Campania. La gioia del Natale di Gesù, portatrice di speranza e forza di grazia per affrontare la vita nelle sue difficoltà, torna ad illuminare i bisogni e i desideri dei detenuti, in questo particolare tempo di pandemia.
La lettera e l'appello per tutta la società civile
Essi vedono moltiplicati i loro timori e le loro necessità. Tutti gli operatori all’interno e all’esterno delle strutture si impegnano per dare serenità e sollievo concreto a questi bisogni. Sentiamo però il clima di isolamento in cui si trova il complesso mondo della detenzione, quasi che la dimenticanza faccia parte della pena. Come cittadini e come cristiani ci opponiamo a questo isolamento. Il nostro lavoro quotidiano con gli operatori delle strutture e con gli uomini e le donne di buona volontà cerca di far sentire forte e concreta la vicinanza ai detenuti, testimoniando che chi vive fuori non li ha dimenticati, ma li stima e li attende nella libertà da ritrovare e nella vita da ricostruire.
Perciò facciamo appello a tutta la società civile perché favorisca un clima di simpatia, di stima e di incoraggiamento verso le sorelle e i fratelli detenuti, questo clima nuovo sarà il vero pungolo agli amministratori della cosa pubblica e alle forze politiche e di governo affinché intervengano per una giustizia che difende la dignità’ della persona e si adopera per la sicurezza sanitaria, l’educazione al bene comune in vista dell’inserimento di tutti nel tessuto sociale, nella libertà, con il lavoro e per la democrazia.
Apprezziamo tutti quelli che già si adoperano in questa prospettiva di cambiamento dell’opinione pubblica e del vero interesse verso il mondo della detenzione, come l’ultima iniziativa della pastorale carceraria della diocesi di Napoli. Siamo concordi negli obiettivi e stiamo già lavorando nelle carceri, nei corridoi umanitari aperti e da aprire tra il carcere e la società civile, con l’inserimento dignitoso, fattivo e pieno di speranza di quanti, passo dopo passo, ritrovano la libertà.
L’appello e l’augurio per questo Santo Natale sono rivolti proprio per questo stile del passo dopo passo per entrare e prendersi cura dei fratelli e delle sorelle in detenzione e del passo dopo passo per accompagnarli di nuovo nella società civile e nella comunità ecclesiale. Auguriamo Santo Natale dal carcere e attendiamo di sentire dall’esterno il grido corale “Buon Natale”.
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