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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Moio della Civitella: spunta la Big Bench n.229, nuove prospettive per i turisti

La Fondazione promossa dal designer con le panchine vuole contribuire a sviluppare il turismo e le eccellenze artigiane e agricole dei territori coinvolti

E' stata inaugurata a Moio della Civitella la Big Bench n.229, in località Villanova. Come ha sottolineato il designer americano Chris Bangle, il promotore della prima panchina così particolare, realizzata nel 2010 sul terreno della Borgata a Clavewsana, nelle Langhe, sua residenza e studio, come installazione affacciata sul paesaggio e accessibile ai visitatori, si punta a "riscoprire l'arte della meraviglia osservando il territorio con occhi diversi".

L'obiettivo

Realizzata, dunque, la prima grande panchina fruibile gratuitamente da tutti: il promotore dell'iniziativa è Riccardo Ruggiero, un imprenditore che svolge la sua attività a Padova e che per amore della sua terra ha voluto promuovere e finanziare questa iniziativa. E, come spiega Candido Troncone, la panchina è stata realizzata da artigiani locali. Le panchine sono alte due metri e mezzo e larghe 3, tanto che sopra ci si sta più sdraiati che seduti, L'idea delle panchine fuori scala non è inedita, ma lo è il contesto. Il cambio di prospettiva dato dalle dimensioni della panchina, "fa sentire chi vi si siede - spiegano i promotori - come un bambino, capace di meravigliarsi della bellezza del paesaggio con uno sguardo nuovo". E la panchina diventa anche un elemento di attrazione per i visitatori della zona. Secondo quanto ha avuto modo di dire Bangle "è una grande lezione nell'utilizzo dell'innovazione contestuale. Siamo così ossessionati dallo scoprire cose sempre nuove che spesso ci neghiamo l'interessante esperienza di sperimentare cose ben conosciute ma in un contesto diverso". Nel corso degli ultimi anni altre panchine giganti sono state costruite in zone vicine, senza fondi pubblici, solo grazie a sponsor privati. Chris Bangle ha fornito gratuitamente disegni e indicazioni ai costruttori delle panchine, chiedendo come unica condizione che fossero poste in un punto panoramico, su un terreno accessibile al pubblico e che rispettassero lo spirito social con cui era nata la prima: non un'installazione privata ma parte di un'esperienza collettiva che tutti possono condividere e sperimentare. La Fondazione promossa dal designer con le panchine vuole contribuire a sviluppare il turismo e le eccellenze artigiane e agricole dei territori coinvolti.
   
 

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