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Presentazione del libro di Sara Carbone "La dissolvenza della memoria" a Salerno premio "Dispatriati 2020 venezia"

Un libro che raccoglie le testimonianze dei migranti di Olevano sul Tusciano in America, ricongiungendo storie e famiglie di seconda e terza generazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

Venerdì 10 DICEMBRE alle ore 18,00 Sara Carbone presenta il suo libro “LA DISSOLVENZA DELLA MEMORIA” presso la Libreria “Imagine’s Book” di Salerno. Vincitrice del premio “Dispatriati” 2020 a San Donà di Piave – Venezia "Festival italiano della Letteratura di viaggio”, prima rassegna dedicata alla "letteratura di viaggio" . Sara Carbone si laurea, presso l’Università degli Studi di Salerno, in Letteratura teatrale italiana e, successivamente, in Storia Medievale, in Letteratura spagnola . Consegue il titolo abilitante all’insegnamento della Lingua e della Letteratura italiana e della Storia e insegna Discipline storiche e letterarie presso scuole statali di istruzione superiore. Presso l’Università L’Orientale di Napoli, si perfeziona nell’insegnamento dell’Italiano come lingua seconda e partecipa a diversi progetti di integrazione culturale e linguistica rivolti a stranieri per conto dell’Università partenopea e di centri di accoglienza per immigrati. Cura, in qualità di esperto esterno, iniziative didattiche riguardanti il fenomeno migratorio presso scuole del salernitano. Per molti anni, gli abitanti di Olevano Sul Tusciano, paese dell’entroterra salernitano, hanno sostituito l’espressione: “Non pensare che io sia ricco” con la frase: “Non pensare che io venga da Wilmington”. Durante gli anni della Grande migrazione, buona parte degli olevanesi lasciò il paese campano d’origine per emigrare negli Stati Uniti ed elesse come meta privilegiata la ricca cittadina di Wilmington, nel Delaware. Non lontana da Philadelphia, Wilmington, agli inizi del Novecento, faceva incetta di manodopera italiana a basso costo; la sua Little Italy ospitava unskilled laborers provenienti per lo più dal mondo contadino del Belpaese che nutrivano un forte desiderio di riscatto. Molti di loro ce l’hanno fatta. Dalla collaborazione e dall’entusiasmo dei discendenti di quei migranti, che vivono oggi a Wilmington, e dei loro parenti che continuano a vivere a Olevano Sul Tusciano è nato un libro che si propone di inserire, col pretesto di raccontarne la storia, l’esperienza migratoria di queste famiglie all’interno di quella che fu la grande diaspora degli Italiani nel mondo agli inizi del Novecento e di farne paradigma di alcuni fenomeni migratori che si ripetono sempre identici ieri come oggi.

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