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Undici anni dall'omicidio di Vassallo, Pollica omaggia il sindaco-pescatore. I messaggi sui social

Ad undici anni da quel tremendo 5 settembre, nessun colpevole

Nell'undicesimo anniversario della sua scomparsa, come ogni anno Pollica, ricorda il sindaco pescatore Angelo Vassallo. Appuntamento al Porto di Acciaroli a partire dalla 17.30 con una serie di iniziative commemorative nell'ambito de "La Festa della Speranza", per non dimenticare il primo cittadino ucciso.

Il post del senatore Pietro Grasso

Sindaco. Ma, soprattutto, pescatore. Era stato proprio il mare ad avergli insegnato a prendersi cura delle cose. Angelo Vassallo, “il sindaco pescatore” lo faceva ogni giorno: lottava perché la sua bellissima Pollica, affacciata sul mare del Cilento, rimanesse pulita e libera. Vassallo era un Sindaco di quelli onesti, di quelli bravi. Qualcuno, considerando la sua integrità come un ostacolo per loschi affari, lo uccise. Era il 5 settembre del 2010. Ancora oggi non sappiamo la verità, nonostante l’impegno della magistratura e della Commissione Antimafia.

Il ricordo di Piero De Luca, vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd

"Il 5 settembre 2010, Angelo Vassallo è stato brutalmente assassinato. È passato più di un decennio dalla morte di un uomo che con la sua tenacia, la sua forza, il suo amore per il territorio, stava lavorando per valorizzare un'intera comunità, impegnandosi in particolare per l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, combattendo con forza e coraggio la criminalità organizzata.

È passato più di un decennio senza chiarezza sui responsabili. Oggi ricordiamo allora l'uomo, celebriamo il Sindaco, e continuiamo a chiedere giustizia, perché l'omicidio Vassallo ha scosso le coscienze, devastato un'intera comunità e colpito nel profondo le Istituzioni del nostro Paese". 

Il Ministro Mara Carfagna su Facebook

L’impegno e la dedizione con cui Angelo Vassallo si occupò e si prese cura della sua terra e dei suoi concittadini sono ancora oggi un esempio.  È stato un precursore, un innovatore, che ha dedicato la sua vita e la sua attività politica a Pollica e alla Campania, portando avanti un importante percorso di rinascita e riqualificazione. 

Il suo omicidio 11 anni fa ha scosso tutta l’Italia e ha aperto una ferita che ancora non si è chiusa. Capire la matrice del suo assassinio e individuare i colpevoli è doveroso, per Angelo e il suo senso dello Stato, per la sua famiglia e per un’intera comunità che ha perso la sua guida.
 

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