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Salerno non dimentica Andrea Fortunato: 27 anni fa la scomparsa del campione

La leucemia lo stroncò nel fiore degli anni, nel pieno del suo vigore atletico. Il 24 aprile 1994 giocò la sua ultima partita con la Juventus, a Piacenza. Poi il buio

Il 25 aprile 1995 moriva Andrea Fortunato, terzino salernitano di Como, Pisa, Genoa e Juventus. La leucemia lo stroncò nel fiore degli anni, nel pieno del suo vigore atletico. Il 24 aprile 1994 giocò la sua ultima partita con la Juventus, a Piacenza. Poi il buio.

La storia

A furia di correre e crossare, si era imposto anche all'attenzione della Nazionale e aveva debuttato a Tallinn, in Estonia, il 22 settembre 1993. I tifosi della Juventus cominciarono all'improvviso ad accusarlo di "bella vita", in seguito alla eliminazione in Coppa Uefa, ad opera del Cagliari, e della sconfitta nella sfida scudetto contro il Milan. La stanchezza, invece, era conseguenza della malattia che avanzava e non dava tregua. Fece esami, la leucemia comparve in tutta la sua gravità. Il padre Giuseppe e la sorella Paola donarono cellule sane, perché gli venissero infuse. In Umbria, a Perugia, i familiari alloggiavano nella casa messa a disposizione da Fabrizio Ravanelli. La polmonite fu il colpo di grazia. Ai funerali, celebrati in Duomo a Salerno, c'erano 5mila persone e la bara fu sostenuta dai calciatori della Salernitana. Era presente anche la Juventus. Parlò Porrini, erede della sua maglia numero 3, e parlò Vialli, che non trattenne l'emozione. Il ricordo di Gianluca Vialli: "Andrea era un bravissimo ragazzo. Leale, altruista, coraggioso, curioso e simpatico. Era anche un ottimo calciatore con un enorme potenziale e un futuro da giocatore della Nazionale. Per me non era semplicemente un collega ma anche un amico. Adesso è uno dei miei angeli custodi... Andrea mi manchi".

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