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Incidenti stradali in Campania, dati Istat: riduzione per via del Covid

La pandemia e le misure adottate per contenerla hanno determinato un consistente decremento del numero di incidenti (-29,5%), delle vittime della strada (-21,1%) e dei feriti (-33,9%) rispetto al 2019, anche se inferiore a quanto registrato a livello nazionale (-31,3% per gli incidenti, -24,5% per le vittime e -34,0% per i feriti).

Nel 2020 si sono verificati in Campania 7.088 incidenti stradali che hanno causato la morte di 176 persone e il ferimento di altre 9.957. La situazione pandemica e le misure adottate per contenerla hanno determinato un consistente decremento del numero di incidenti (-29,5%), delle vittime della strada (-21,1%) e dei feriti (-33,9%) rispetto al 2019, anche se inferiore a quanto registrato a livello nazionale (-31,3% per gli incidenti, -24,5% per le vittime e -34,0% per i feriti. (Nella foto in basso i numeri per province)

La Campania rispetto agli obiettivi europei

I programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, per i decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale con una particolare attenzione, nel decennio in corso, agli utenti vulnerabili. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte del 28,9%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2020 si registrano variazioni, rispettivamente, di -30,7% nel numero dei decessi e -41,8% in quello dei feriti. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale è aumentato da 2,3 a 2,5 deceduti ogni 100 incidenti mentre quello medio nazionale registra un leggero aumento (da 1,9 a 2,0 decessi ogni 100 incidenti).

Auto che sfrecciano, le famiglie preoccupate

Nel 2020, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani), periti in incidente stradale, in Campania corrisponde alla media nazionale (44,9%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è superiore nel 2020 a quello nazionale (59,1% contro 51,4%). Sempre tra 2010-2020 l’incidenza di pedoni deceduti è aumentata in Campania da 12,2% a 19,3%, così come nel resto del Paese da 15,1% a 17,1%.

I costi sociali e le strade più pericolose

I costi sociali degli incidenti stradali quantificano gli oneri economici che, a diverso titolo, gravano sulla società a seguito di un incidente stradale. Nel 2020 il costo dell’incidentalità con danni alle persone è stimato in circa 11 miliardi e 600 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (195,5 euro pro capite) e circa in 743 milioni di euro (133,9 euro pro capite) per la Campania; la regione incide per il 6,6% sul totale nazionale.Tra il 2019 e il 2020, l’indice di lesività diminuisce da 149,8 a 140,5; l’indice di mortalità invece aumenta lievemente (da 2,2 decessi ogni 100 incidenti a 2,5 nel 2020) così come quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), da 1,5 nel 2019 a 1,7 nel 2020. L’incidentalità rimane alta lungo le strade statali 7 (Appia), 162 NC (Asse mediano), 145 (Sorrentina) e 18 (Tirrenica inferiore) e nei comuni a nord di Napoli fino al litorale casertano.

I comportamenti a rischio e le persone coinvolte

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (69,6%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (2.362 casi, 34vittime e 3.527 feriti), seguita dal tamponamento (1.130 casi, 23 decessi e 1.825 persone ferite mentre quella più pericolosa è lo scontro frontale (3,3 decessi ogni 100 incidenti).Tra gli incidenti a veicoli isolati si evidenziano per pericolosità la fuoriuscita (4,7 decessi ogni 100 incidenti), l’investimento di pedone (4,5) e l’urto con ostacolo accidentale (4,3). Complessivamente gli incidenti che vedono coinvolti veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 4,2 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli frapiù veicoli (1,7 decessi).

Nell’ambito dei comportamenti errati di guida la guida distratta, la velocità troppo elevata, il mancato rispetto della distanza di sicurezza e delle regole di precedenzasono le principali cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I quattro gruppi costituiscono complessivamente il 47,0% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 18,4% mentre l’elevata velocitaper il 15,7%
Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65+ anni (4,1 per 100mila abitanti) e per la classe 15-29 anni (4,0 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 69,3%delle vittime e il 65,5% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 11,4% dei morti e il 25,9% dei feriti, i pedoni il 19,3%dei deceduti e l’8,4% dei feriti. Il 52,9% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale appartiene alla classe di età 65+ mentre il 64,0% dei pedoni feriti ha meno di 45 anni. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 356,4per la classe di età 15-29 anni, a 220,6 per quella 30-44 anni (Figure 8-11).
 

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