Cava cambia, in meglio?
Al rientro dalle vacanze, cambia il volto di Cava. Ecco spuntare tra viale Marconi e via Talamo una pseudo-rotatoria ovale di dimensioni a dir poco ingombranti per uno spazio risibile: 12 m di lunghezza, 8 m di larghezza con un anello giratorio di 6 m! L’intervento ha già comportato l’abbattimento di un pino secolare, che non sarà la sola vittima del nuovo assetto urbanistico. A farne le spese saranno infatti soprattutto i residenti, visto che la vocazione residenziale del viale-giardino Guglielmo Marconi ne risulterà fortemente compromessa. Per non parlare dei luoghi di ritrovo e delle attività commerciali della zona, duramente colpite dalla modifica della viabilità. Infine, l’impatto sul paesaggio urbano è un tema da tenere in debita considerazione: l’immissione di un’isola in cemento piantata lì al centro dei vialetti alberati declasserà a periferia anonima un angolo di Cava a due passi dal centro storico. A fronte dei danni che l’opera comporterebbe, quali sono i reali benefici? Il decongestionamento del traffico cittadino non si otterrà certo progettando uno snodo a scorrimento veloce in prossimità di un incrocio secondario e poco prima di una strettoia (via Talamo). Non si invochi, poi, il tema della sicurezza, visto che una rotonda dalla forma a dir poco bizzarra e con bracci di immissione asimmetrici non garantirà di certo ottimali condizioni di visibilità. Insomma la ricetta di mobilità proposta dall’Amministrazione Servalli lascia l’amaro in bocca e fa compiere a Cava un salto indietro di vent’anni: rotonde in pieno centro urbano, cemento al posto di pini storici, auto che sfrecciano a velocità a pochi metri dai plessi scolastici. Altro che pedoni, piste ciclabili e mobilità sostenibile…