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Segnalazioni Centro Storico / Piazza D'Aniello

Cumuli di rifiuti e sosta selvaggia alle Fornelle: la segnalazione dei residenti

Nel quartiere più antico del centro storico di Salerno, la spazzatura invade la strada. Auto parcheggiate anche sulla rampa che conduce all'ascensore pubblico

Una bottiglia di olio da frittura fa compagnia alle bucce del cocomero e il detersivo – che magari gocciola ancora – si mischia ai cartoni della pizza. Umido, plastica e indifferenziato debordano dai contenitori stracolmi, accostati ai "Muri d'autore" che ospitano i versi del poeta Alfonso Gatto, in una escalation di arte e paradosso. Benvenuti nel quartiere delle “Fornelle”, il più antico e popolare rione del centro storico di Salerno. Qui la spazzatura è in doppia fila, come le auto parcheggiate in sosta selvaggia a Piazza D’Aniello, centro e cuore pulsante del quartiere. Le fermano dovunque: sui primi gradini della fontana settecentesca, tra un secchio e l’altro (entrambi stracolmi) della spazzatura, finanche sulla rampa che conduce all’ascensore pubblico. E poi sul muro in mattoni, dal momento che siamo in tempo d’elezioni, fa bella mostra di sé l’immancabile manifesto di un candidato alle comunali.

Le segnalazioni fioccano, i residenti protestano ma a giudicare da quanto è finito nell’obiettivo fotografico  - che spesso racconta più di mille parole – i vigili fischiano ogni tanto e la pulizia delle strade non è giornaliera, forse neppure settimanale. Piattini gettati alla rinfusa, cocomero addentato e poi lasciato macerare al sole, plastica sporca e bottiglie in strada sono uno scenario poco edificante per un quartiere che nel tempo, grazie anche all’opera infaticabile e silenziosa di tanti cittadini e della Fondazione Alfonso Gatto, ha saputo riacquisire decoro, nuova luce. Ecco perché non possono trionfare degrado ed incuria lì dove giganteggiano i versi di Alfonso Gatto e non solo attraverso “Muri d’autore”, il progetto con lo scopo di creare un museo permanente a “Le Fornelle” insediamento artistico all’aperto, e restituire alla poesia il ruolo sociale di riqualificazione urbana e di miglioramento della vita dei cittadini. Ogni palazzo ha i suoi versi ispiratori, gli autori del ‘900 rivivono sotto le arcate e a ridosso dei giardini. Non possono fargli ombra il parcheggio selvaggio e il sacchetto al profumo di cocomero.  (Le foto sono state realizzate da Guglielmo Gambardella)

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